Risparmio gestito – Un'asset allocation vincente

Abbiamo proseguito il movimento avviato in primavera, ossia la progressiva riduzione della percentuale degli attivi investiti in titoli a rendimento fisso e finalizzati alla protezione del capitale, aumentando proporzionalmente la percentuale degli attivi che comportano un rischio maggiore. Dopo l’ultimo movimento, i nostri portafogli sono molto vicini ad un’allocazione neutra, il che significa che sono privi di qualsiasi marcata propensione a vantaggio o svantaggio di una particolare asset class. Abbiamo aumentato la quota azionaria (del 3% per il profilo di rischio medio) e proporzionalmente ridotto la percentuale investita in titoli a rendimento fisso (-4% per le obbligazioni a breve termine e +1% per le liquidità). La percentuale assegnata agli investimenti alternativi e ai prodotti strutturati è rimasta invariata. A fine agosto 2009, lo schema di ripartizione per il profilo di rischio medio in euro è il seguente:

Per i restanti profili di rischio abbiamo introdotto le seguenti modifiche:

PROFILO DI RISCHIO BASSO: La percentuale delle azioni è stata incrementata (dal 9% al 10%), a scapito delle liquidità (dal 16% al 15%). La percentuale assegnata alle obbligazioni a breve termine (59%), alle obbligazioni a lungo termine (0%), agli investimenti alternativi (11%), ai prodotti strutturati (2%) e all’oro (3%) è rimasta invariata.

PROFILO DI RISCHIO MODERATO: L’esposizione alle azioni è stata portata dal 19% al 21%, mentre la percentuale delle obbligazioni a breve termine è stata ridotta dal 52% al 50%. La percentuale delle liquidità (9%), delle obbligazioni a lungo termine (0%), degli investimenti alternativi (15%), dei prodotti strutturati (2%) e dell’oro (3%) non è stata modificata.

PROFILO DI RISCHIO AGGRESSIVO: La percentuale delle azioni è stata aumentata del 4% passando dal 48% al 52%, mentre il peso delle obbligazioni è stato ridotto dal 14% al 10%. La percentuale delle liquidità (4%), delle obbligazioni a lungo termine (0%), degli investimenti alternativi (27%), dei prodotti strutturati (3%) e dell’oro (4%) è rimasta invariata.

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