Private equity, la riscossa del 2010

Si può considerare chiusa la crisi del mercato del private equity? A quanto sembrerebbe proprio di si. E’ quanto emerge dalla diciassettesima edizione dell’Italy Private Equity Survey, sondaggio a cadenza semestrale condotto da Deloitte Financial Advisory Sevices su un panel di oltre sessanta fondi operanti in Italia. 

Dal report condotto emerge che gli operatori si aspettano un aumento graduale del numero delle operazioni attese, la ricerca di nuove opportunità di investimento e ripresa delle attività di disinvestimento: sono ottimistiche, pur con le dovute cautele, le previsioni degli addetti ai lavori sull’andamento del Private Equity in Italia nei primi sei mesi del 2010. 

 

La fiducia nel rilancio delle attività è il riflesso di una più generale aspettativa di stabilizzazione, nel corso dei primi sei mesi del 2010, dell’attuale congiuntura economica, espressa da oltre la metà degli intervistati (50,8%); aumenta invece il numero degli operatori (dal 32,3% al 39,7%) che vedono un miglioramento della situazione economica nella prima metà dell’anno. ”Risulta evidente come il pessimismo che ha caratterizzato le previsioni dello scorso anno abbia lasciato spazio a una visione piu’ positiva: se all’inizio del 2009 il 71,4% degli intervistati riteneva che la congiuntura sarebbe peggiorata, oggi la percentuale e’ scesa al 9,5%”, ha spiegato Elio Milantoni, partner di Deloitte Financial Advisory Services.

 

Si confermano come principali settori di destinazioni degli investimenti quello manifatturiero (17,3%), dei prodotti industriali (14,5%) e del life sciences & healthcare (9,5%). Cresce tuttavia l’interesse per il settore food & wine, indicato dall’11,2% dei fondi contro il 9,7% del semestre precedente.

 

 

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