Guardare sempre avanti

…delle borse è stato molto positivo e si è riflesso immediatamente sui rendimenti dei prodotti finanziari collegati. Tra questi i fondi pensione negoziali che hanno avuto un rendimento medio dell’8,8%, battendo nettamente il rendimento del TFR che si è rivalutato nel 2009 solo dell’1,9%.
I fondi pensione aperti hanno avuto rendimenti molto piu volatili, in relazione ai portafogli sottostanti, e per gli azionari molti fondi pensione hanno superato il 20% di rendimento. Da segnalare i fondi flessibili di Pionieer, gruppo UniCredit, che con un rischio contenuto superano il 16% di rendimento annuo, e il fondo Arti e Mestieri di Anima SGR, gruppo Popolare di Milano, che nel 2009 rende oltre il 9%. Buoni risultati anche per gli obbligazionari con Mediolanum Previgest che a un anno rende il 7,7%, a tre anni il 14% e a cinque anni oltre il 20%. Questi numeri confermano che il mercato del risparmio gestito è capace di performare anche in condizioni difficili e soprattutto che per i fondi pensione la visione deve essere di lungo periodo e non limitarsi a valutare i rendimenti di un anno terribile come fu il 2008.
I gestori professionali sanno diversificare, sanno gestire, sanno valorizzare i portafogli finanziari certamente meglio dei politici, dei sindacati o dei singoli risparmiatori. Speriamo che Report dedichi almeno un piccolo spazio nella sezione “Good news” al ritorno in terreno positivo dei fondi pensione gestiti. Il problema culturale che il mercato deve affrontare è legato alla scarsa conoscenza delle regole della finanza personale e al desiderio dei risparmiatori di guadagnare sempre di piu e senza correre rischi. Questa sottocultura è dura da estirpare, ma i consulenti finanziari devono continuare la loro opera di persuasione e far sì che i risparmiatori guardino sempre avanti, che investano coscienti degli obiettivi di lungo periodo, senza deprimersi negli anni piu negativi e senza illudersi quandi i risultati sono particolarmente positivi. Inoltre, errore da evitare assolutamente, non investire solo nei rialzi e disinvestire nei ribassi, comportamento che garantisce pesanti perdite, ma che è difficile da evitare, complici anche gli organi di stampa che fanno titoli ad effetto spaventando o eccitando i risparmiatori a sproposito. La regola è chiara e sempre la stessa: definire una strategia futura e seguirla nel lungo periodo e nel contempo diversificare gli strumenti di investimento.

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