Fondi comuni, a febbraio tornano in rosso

Il mese appena trascorso è caratterizzato da una quota di riscatti superiore a quella delle sottoscrizioni e il sistema fondi chiude il mese con una raccolta netta negativa pari a 456 milioni di euro. Questo il responso del rapporto mensile di Assogestioni. Nonostante il risultato negativo il patrimonio è in crescita e sale provvisoriamente fino a quota 434 miliardi.

Nel corso del mese torna inoltre l’interesse per i Fondi Obbligazionari, che raccolgono 1,1 miliardi di euro. Gli asset, ancora in crescita, superano i 169 miliardi di euro e rappresentano oltre un terzo del patrimonio del settore.
I Fondi Flessibili offrono al settore un contributo di 541 milioni di euro. Questi prodotti gestiscono asset sempre crescenti che alla fine del mese arrivano a 58,5 miliardi di euro, il 13,5% del patrimonio complessivo. I Fondi Bilanciati incassano nel corso dei 28 giorni in esame 535 milioni di euro e detengono oggi asset per 18 miliardi, oltre il 4% del patrimonio investito in fondi comuni.
Per i Fondi Hedge il mese si chiude praticamente in pareggio, i deflussi registrati sono pari a 1 milione di euro, mentre il computo degli asset indica un valore superiore a 14 miliardi, il 3,3% del patrimonio complessivo.

La rilevazione operata da Assogestioni rileva per i Fondi Azionari deflussi netti per 232 milioni di euro, pur mantenendo il 21% degli asset totali a quota 91,3 miliardi di euro. Non diminuisce il peso dei deflussi registrati dai Fondi di Liquidità, categoria che registra perdite per oltre 2,4 milioni di euro e detiene oggi un patrimonio di 83 miliardi di euro, il 19% degli asset complessivi.
Nel computo dei flussi sono ancora protagonisti i Fondi di diritto Estero, il cui contributo provvisorio è di oltre 1,5 miliardi di euro, mentre gli asset stimati sono pari a 222,6 miliardi di euro, il 51,3% del totale. Sull’ammontare complessivo dei flussi provenienti da questa tipologia di prodotti 1,1 miliardi pervengono dal contributo offerto dai fondi promossi da Gruppi italiani. I Gruppi esteri contribuiscono con 386 milioni.
Con deflussi registrati dai Fondi di diritto Italiano (quasi 2 miliardi) il bilancio complessivo del sistema torna in territorio negativo. Gli asset di questi prodotti diminuiscono ancora fino a raggiungere i 211 miliardi di euro, il 48,7% del patrimonio. I prodotti domestici promossi da Gruppi italiani accusano nel corso del mese deflussi per oltre 1,7 miliardi di euro. In negativo per 233 milioni di euro l’apporto proveniente dai fondi italiani promossi da Gruppi esteri.
A febbraio i Gruppi Italiani detengono l’80,3% del patrimonio e registrano flussi negativi per 610 milioni di euro. I Gruppi Esteri archiviano momentaneamente il mese con flussi positivi pari a 154 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece le società che si sono mantenute a galla nel mare rosso del risparmio, si distingue la performance di Banca Fideuram che totalizza una raccolta con segno più per 382,2 milioni di euro, piazzandosi al primo posto dei gestori nonostante, a causa dei deflussi di Eurizon Capital a quota -197,7 milioni, il Gruppo Intesa Sanpaolo si piazzi al secondo posto con 184,5 milioni di raccolta.
Il primo posto ufficiale va assegnato a Bnp Paribas, che totalizza 351,1 milioni di euro, e al terzo posto troviamo invece Azimut con 163,2 milioni di euro. Niente podio per Mediolanum, cui è assegnato il quarto posto con 100,2 milioni di flussi netti.
Maglia nera del mese per Arca, sotto i deflussi rossi per ben 328,8 milioni di euro.

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