Europa, il risparmio gestito suona la carica

Partenza sprint per i fondi comuni europei nel 2010. I dati diffusi da EFAMA (European Fund and Asset Management Association), associazione che riunisce le Assogestioni europee, rivelano una raccolta netta alla fine del mese di gennaio pari a 51,6 miliardi di euro. Di questi 32 sono stati veicolati verso strumenti Ucits, mentre 19,6 verso strumenti non-Ucits.

E proprio dal lato Ucits sono emerse le principali sorprese. La raccolta netta a fine gennaio dei fondi Ucits è stata di 32 miliardi di euro, in netto contrasto con i -11,6 miliardi di fine dicembre 2009. L’inversione di rotta è stata determinata principalmente dall’exploit registrato dai fondi comuni di lungo termine (ovvero tutti i prodotti Ucist esclusi i monetari) che hanno chiuso gennaio con un saldo positivo di 35 miliardi, un risultato mai registrato nel corso del 2009, con la sola eccezione del mese di agosto che ha visto una raccolta di circa 32 miliardi.

Tra questi si segnala l’aumento della raccolta dei prodotti obbligazionari (14,7 miliardi a gennaio, contro 1,6 miliardi di fine dicembre 2009) e di quelli bilanciati (11,4 miliardi contro i precedenti 6,3 di dicembre). Nuovi deflussi, invece, per i monetari che però si fermano a -2,8 miliardi contro i precedenti -29,4 di fine 2009. Sul lato azionari la situazione rimane stabile con una raccolta pari a 7,8 miliardi di euro (erano 9 a dicembre).

Alla fine del mese di gennaio 2010 l’asset totale gestito da fondi europei (Ucits e Non) è pari a 6.928 miliardi di euro, in crescita dell’1,2% rispetto ai 6.849 miliardi rispetto a fine 2009.

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