Foà, poco spazio per l’indipendenza

Dopo un periodo di pausa seguito al progetto Anima Sgr, Alberto Foà è tornato in pista con Sai Asset Management Sgr, acquisendo una quota del 22,5% della società di gestione di proprietà della compagnia di assicurazione Fondiaria Sai, che detiene ancora il 10% del capitale dopo la cessione della quota maggioritaria.
Alberto Foà fu lo storico amministratore delegato di Anima, una delle società storiche del risparmio gestito in Italia, che perseguì l’obiettivo di entrare in Borsa mantenendo un profilo totalmente indipendente. Nonostante il progetto non abbia avuto l’esito che Foà auspicava, la vendita del 90% della Sgr di competenza di Fausto Marchionni ha costituito l’occasione per il suo ritorno al gestito.
“Ero dispiaciuto per l’avventura Anima, conclusasi in maniera poco felice”, commenta per Soldi Alberto Foà, “In un periodo come quello di crisi appena trascorso, lo status di realtà indipendente era difficile da mantenere, gli spazi nel mercato erano ristretti”, racconta.
L’ex ad di Anima ora condivide il controllo di Sai Sgr con altri tre soci: Roberto Brasca, Giordano Martinelli e Giovanni Brambilla. Ciascuno dei quattro acquirenti ha ottenuto il 22,5%, in spartizione del 90% del capitale, per un valore totale di 4,860 milioni di euro.
“È una questione di partnership”, specifica Foà, “al di là delle cariche istituzionali, distribuiremo i compiti all’interno della società, essendo noi quattro soci paritetici”. In merito alla decisione di Fonsai di mantenere una partecipazione del 10% del capitale sociale, Foà chiarisce il ruolo della compagnia nel “progetto di collaborazione”: “Non è prevista un’acquisizione totale della quota e la partecipazione di Fondiaria Sai sarà mantenuta in rispetto della collaborazione instaurata”.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
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