Spazio alla generazione Y

All’interno dei macro-trend di crescita i gestori del fondo ING (L) Invest Global Opportunities delineano diversi sottotemi che, in base alle previsioni degli esperti, offrono delle opportunità nel breve termine. In questo modo è possibile quantificare meglio il potenziale dei temi principali in termini di dimensioni del mercato e potenziale di crescita. Questi sotto-temi si traducono in una gamma di opportunità da analizzare nell’ambito della selezione dei titoli da inserire in portafoglio. Un esempio? L’invecchiamento della popolazione e la generazione Y, due facce del macro-trend “cambiamenti di natura demografica”. Ce ne parla Fabrizio Meo, responsabile per l’Italia di ING Investment Management.

Il sottotema “invecchiamento della popolazione” fa parte del più ampio tema “cambiamenti di natura demografica” e riveste un ruolo di primo piano nella strategia del fondo ING (L) Invest Global Opportunities. E, per via dei suoi estesi effetti sulla società in generale, assumerà crescente rilievo in futuro. “Le proiezioni indicano che nel 2045 il numero di anziani supererà per la prima volta il numero di bambini a livello globale. Gli effetti economici dell’invecchiamento della popolazione sono numerosi e si ripercuoteranno sulla crescita economica, i risparmi, gli investimenti, i consumi, i mercati del lavoro, le pensioni e i regimi fiscali” chiarisce Meo. “Siamo ancora convinti che questo tema d’investimento possa rivelarsi decisamente redditizio. Ad esempio, analizzando i modelli di spesa della popolazione anziana emergono numerose opportunità, soprattutto nei settori Health Care e Finanziari dove tutte le società confermano che gran parte della propria attività aziendale si ricollega a questo sottotema”. 

Ma all’interno del tema “cambiamenti di natura demografica” il team di gestione del fondo ING (L) Invest Global Opportunities ha identificato un altro segmento non ancora inseguito dai fondi tematici: quello della “Generazione Y”, cioè quella fascia di popolazione nata, indicativamente, tra il 1981 e il 2001, che ha un impatto molto forte sul settore del business, sullo sviluppo dei prodotti, sull’uso dei media, sulla pubblicità e che avrà quindi maggior peso sulla ricchezza del futuro.

“Solo negli Stati Uniti, la “Generazione Y” comprende 70 milioni di persone. Si tratta di giovani che vantano buoni rapporti con i loro genitori, cresciuti all’interno di famiglie affiatate (al contrario della generazione precedente)” sottolinea ancora il responsabile per l’Italia di ING Investment Management. “Sono quindi più sicuri di sé e ambiziosi, abituati ad avere il meglio, a dare per scontato l’uso delle nuove tecnologie. E adesso che i cosiddetti baby boomers stanno per andare in pensione, la “Generazione Y” sarà un elemento chiave per definire le richieste e i trend del mercato di domani. Le aziende sono avvertite: saper soddisfare le esigenze della “Generazione Y” sarà un elemento di successo. E per i gestori attivi, individuare le società che sapranno approfittare di questo nuovo sviluppo del mercato per crescere significherà continuare ad offrire agli investitori prodotti di investimento con rendimenti solidi”.

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