Ipotesi spezzatino per Pioneer

 Per Pioneer, la società di gestione del risparmio messa in vendita da Unicredit, spunta l’ipotesi di uno spezzatino.

A settembre, secondo quanto scrive infatti il sito del settimanale statunitense Investment News, Unicredit distribuirà un pitchbook, un prospetto di vendita contenente una dettagliata analisi della società. E secondo banchieri d’affari vicini al dossier, l’ipotesi più probabile è quella di uno spezzatino fra attività Usa ed europee.

Tra le motivazione di questa opzione secondo Investment News l’idea che «molti banchieri ritengono che Unicredit potrebbe realizzare un affare migliore se spacchettasse la società e vendesse la sua unità statunitense separatamente». Infatti la gamba americana di Pioneer, dove sono gestiti 56 miliardi di dollari dei circa 230 miliardi amministrati dalla società, avrebbe «un certo numero di corteggiatori con John Hancock Funds LLC, MFS Investment Management, and Eaton Vance Investment Managers in testa alla lista». Ma non sono le uniche anche alcuni fondi di private equity come Ta Associates e Hellman & Friedman (che si è fatta sotto anche per una quota di Fideuram) è probabile che guardino alle attività Usa.

Recenti indiscrezioni hanno indicato in Bnp Paribas e Amundi Asset Management, la joint-venture nell’asset management tra Credit Agricole e Societè Generale, due gruppi potenzialmente interessati a Pioneer. Ma tutto ancora tace. L’unico pretendente ad essere uscito alla scoperto, per ora, è stato Natixis, il cui direttore generale, Laurent Mignon, ha espresso interesse per l’asset management di Piazza Cordusio.

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