Risparmio gestito – Cina, che spettacolo

In agosto, in occasione della conferenza organizzata da Franklin Templeton per la clientela in Vietnam, ho avuto l’opportunità di conoscere Li Cunxin, autore del libro L’ultimo ballerino di Mao, invitato come relatore e ospite d’onore. Cresciuto nella Cina della Rivoluzione culturale, dopo avere sopportato con la famiglia la povertà e gli stenti cibandosi solo di patate dolci secche, Li ebbe la fortuna di essere selezionato tra migliaia di bambini per entrare a far parte del corpo di ballo voluto dalla moglie di Mao. Gli anni che seguirono non furono meno duri, ma alla fine divenne primo ballerino, ottenendo un incredibile successo mondiale. Oggi vive in Australia insieme alla moglie australiana e ai figli. Da quando non calca più le scene lavora come broker finanziario ed è diventato un oratore motivazionale di fama internazionale. Il successo di Li rispecchia l’ascesa della Cina come potenza economica. Di recente il paese è diventato la seconda economia mondiale e, se l’attuale trend di crescita proseguirà, entro il 2030 sorpasserà gli Stati Uniti, attualmente in testa alla classifica.
 
Vivo a Hong Kong dagli anni 60, e come Li sono stato testimone degli enormi cambiamenti nella vita quotidiana del popolo cinese. Oggi milioni di cinesi hanno in casa il frigorifero, la lavatrice, il telefono cellulare e altri apparecchi elettronici impensabili negli anni della Rivoluzione culturale. E il paese delle biciclette è diventato il paese degli automobilisti convinti: ogni mese in Cina si vendono 1,2 milioni di macchine, più che negli Stati Uniti.
Continuo a credere che le prospettive di investimento e l’outlook di lungo periodo della Cina siano eccellenti e che la ragione del successo economico della Cina sia da ricercare nel popolo cinese per diversi motivi: (1) la leadership cinese è intelligente, piena di risorse e illuminata, interessata a mantenere la crescita con un tenore di vita migliore per tutti i cinesi; (2) questa leadership dispone di capacità organizzative e politiche in grado di assicurare che la Cina continui a raggiungere una crescita del PIL più elevata rispetto a qualsiasi altro grande paese; (3) la Cina ha le risorse finanziarie per affrontare questo compito colossale con il maggiore accumulo di riserve in valuta estera al mondo; (4) il sistema bancario cinese è uno dei più solidi al mondo, e i singoli individui non hanno grandi debiti; 5) gli investimenti nelle infrastrutture, in continua espansione, contribuiscono ad aumentare la competitività futura.
 
Mentre la Cina il primo ottobre ha celebrato l’anniversario della fondazione della Repubblica popolare cinese, qualche investitore continua a manifestare preoccupazione nei confronti di alcuni settori, per le maggiori pressioni inflazionistiche e per l’aumento del divario di ricchezza nel paese. Non credo che il mercato immobiliare cinese sia pericolosamente a rischio bolla. In sintesi, in Cina il mercato immobiliare è incredibilmente vasto, l’indebitamento medio delle famiglie è decisamente inferiore rispetto agli Stati Uniti e il governo è intervenuto tempestivamente per evitare lo scoppio di bolle speculative. Sul fronte dell’inflazione, mentre i prezzi al consumo continuano ad aumentare, i prezzi alla produzione hanno iniziato a diminuire, passando dal 7,1% di maggio (dato tendenziale più alto da inizio anno) al 4,3% di agosto. La recente mossa di aumentare la flessibilità del renminbi per consentire un lieve apprezzamento della moneta è un altro strumento che la banca centrale può usare per controllare l’inflazione.
 
L’ampliamento del divario di ricchezza è un problema sociale che non riguarda solo la Cina: per esempio in base al coefficiente Gini, che misura l’ineguaglianza in termini di distribuzione del reddito, la Cina è alla pari degli Stati Uniti. Il governo cinese sta cercando di estendere i benefici economici alle regioni che non si affacciano sulla costa, sostenendo così lo sviluppo delle città nell’entroterra e investendo nelle infrastrutture.
La strada per la prosperità sarà sempre irta di sfide, ma niente sembra impossibile per i cinesi, convinti che il paese debba tornare agli antichi splendori e riguadagnare il suo posto da protagonista sulla scena mondiale.

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