Risparmio gestito – I rubinetti della liquidità

Nel mondo occidentale, dove la fiducia dei consumatori rimane debole, le banche centrali continuano a manifestare la loro volontà di emettere moneta. Solo la BCE fa un uso più moderato di questo stimolo “non convenzionale”, ma intende mantenere i tassi di interesse bassi ancora a lungo, proprio come le altre banche centrali. I rubinetti della liquidità sono aperti e sembra che la situazione resterà invariata anche nel prossimo futuro. Come devono comportarsi gli investitori in una situazione simile? In realtà, negli ultimi tempi, le banche centrali non sono le uniche a generare liquidità, ma vi contribuiscono anche le società. I bilanci delle aziende sono solidi e la spesa per gli investimenti resta ancora abbastanza debole.

Questo è il motivo per cui le aziende hanno ripreso a riacquistare azioni proprie e per cui assistiamo un aumento delle acquisizioni, che sono effettuate di solito con la liquidità. Attualmente la domanda di moneta nell’economia reale è ancora debole, almeno nei mercati sviluppati (in quelli emergenti la situazione è differente). Dunque, il grosso della liquidità immessa nel mercato resta bloccato nell’economia finanziaria. E tutto questo denaro deve essere reinvestito. In uno scenario del genere, trainato dalla liquidità, sia il mercato azionario che quello obbligazionario offrono buone prospettive. Gli investitori tendono ad essere ancora avversi al rischio ed è per questo che i fondi obbligazionari vivono un momento di grandi afflussi, nonostante i rendimenti storicamente bassi. Dopotutto, i bond offrono ancora un extra rendimento rispetto ai conti di deposito. Anche le azioni hanno performato abbastanza bene nei primi nove mesi del 2010. Fin quando gli investitori non considereranno quello della double dip come uno scenario possibile, i free cash flow yields e i dividendi attraenti offrono una ricompensa sufficiente per i rischi assunti.

Mercati trainati dalla liquidità possono giovare sia alle obbligazioni sia alle azioni, fin tanto che la crescita economica non risulta troppo debole…o troppo forte. In questo secondo caso, una ripresa veloce della domanda di moneta nell’economia reale drenerebbe liquidità dall’economia finanziaria e causerebbe un’inversione di tendenza nelle politiche monetarie delle banche centrali. Ciò porterebbe a un’impennata dei tassi di interesse e danneggerebbe i mercati obbligazionari e alcuni titoli azionari ad alto dividendo. Potrebbe essere positivo, invece, per i titoli ciclici, anche se le loro valutazioni lasciano poco spazio a nuovi rialzi. Per ora, comunque, i mercati sviluppati sembrano cavarsela “alla meno peggio”, anche se questo scenario, definito in inglese “muddling through”, non è così negativo come potrebbe sembrare. Sembra infatti che sia una ripresa al rallentatore, un gioco di equilibri tra consumi domestici deboli e rischi legati al debito sovrano da un lato e il sostegno delle banche centrali e la presenza di società forti dall’altro.

Comunque, un gioco di equilibri non è privo di rischio. A maggior ragione in questo momento, visto il rallentamento economico è stato affrontato facendo ricorso a una politica non convenzionale. Le banche centrali e i governi devono agire con cautela, specialmente quando attuano stimoli (stampando moneta) o li rimuovono (attraverso tagli ai bilanci). Gli investitori comprendono questo meccanismo e si stanno buttando, sempre di più, sugli asset che offrono una garanzia contro gli errori della politica, come si può notare dal prezzo crescente dell’oro. Una scommessa sull’oro è una scommessa contro la “normalità”! A nostro parere, il rischio di una recessione a W è maggiore rispetto alla possibilità di una ripresa veloce, ma lo scenario “muddling through” – caratterizzato dal persistere di un’inflazione bassa e da tassi d’interesse molto bassi – è chiaramente il più probabile, almeno nel medio termine. In questo contesto, i bond governativi a lungo termine (dei paesi core dell’area euro), le azioni high dividend, che siano però caratterizzate da margini di crescita dei dividendi, sono ancora attraenti.

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