Risparmio gestito – Buoni segnali

Nell’ultimo mese l’economia mondiale ha evidenziato un miglioramento complessivo. I dati sono risultati particolarmente positivi in Asia mentre gli Stati Uniti, dove i timori di un doppio minimo si stavano consolidando, hanno registrato un considerevole recupero. Ciò malgrado, l’eventualità di un ulteriore prosieguo della politica monetaria espansiva in una serie di importanti economie sviluppate resta elevata. I commenti della Federal Reserve statunitense sull’attuale livello inflazionistico, che sarebbe in qualche misura inferiore a quanto auspicabile, sono stati interpretati come chiaro segnale di un prossimo ritorno ad una politica di espansione monetaria. Il quadro maggiormente favorevole dei dati economici correnti sta probabilmente ritardando la decisione al riguardo, ma riteniamo alquanto probabile l’adozione di tale politica. È una strategia che i mercati, di fatto, hanno già parzialmente scontato, alla luce della marcata contrazione registrata nelle ultime settimane dai rendimenti obbligazionari e dal dollaro.

La nostra strategia azionaria continua a scommettere sulle società in grado di offrire una crescita ragionevole in un contesto di rallentamento economico che si protrae da diversi anni tra i paesi industrializzati. È una crescita associabile all’esposizione ai mercati più dinamici dell’Asia o delle regioni emergenti, oppure legata ad una società che occupa una posizione di nicchia particolarmente interessante o, forse, derivante da una ripresa ciclica, come nel caso di alcuni titoli industriali che stanno beneficiando di una ripresa delle spese in conto capitale e dell’automazione. Valutiamo positivamente anche società nelle quali la crescita degli utili è il frutto di una gestione attenta delle risorse aziendali e della struttura patrimoniale, vale a dire società che generano un buon flusso di cassa e lo impiegano a beneficio degli azionisti. Una buona crescita dei dividendi, operazioni di riacquisto azionario, cessione di attivi fragili e acquisizioni facilmente integrabili che accrescono vantaggiosamente i rendimenti sono tutti elementi che offrono un apporto positivo in termini di performance azionaria. Prevediamo altresì un incremento delle attività di fusione e acquisizione e la ricerca di potenziali prede. A settembre il mercato azionario ha evidenziato un forte rialzo, sostenuto dal miglioramento dei dati economici e da qualche aspettativa di espansione monetaria.

Crediamo che i movimenti di mercato siano giustificati dagli eventi e restiamo ottimisti sulle prospettive. Le valutazioni rimangono interessanti, i risultati aziendali sono stati impressionanti e prevediamo un aumento delle attività di fusione e acquisizione e delle operazioni di riacquisto azionario, poiché i flussi monetari sono consistenti e il costo dell’indebitamento è contenuto. È un’attività che potrebbe innescare un proficuo flusso di domanda di azioni. Nonostante queste premesse, permangono molte incertezze, in particolare i rischi sovrani nelle aree periferiche dell’Europa e i timori sempre attuali sulla solidità della crescita economica. Nell’immediato futuro prevediamo dunque un contenimento della crescita dei mercati entro un range limitato. I rendimenti delle obbligazioni pubbliche sono scesi a livelli molto bassi rispetto agli standard storici poiché molti investitori continuano ad apprezzare la sicurezza offerta da questa classe di attivi e la prospettiva di una politica monetaria espansiva è ritenuta benefica per la domanda di obbligazioni. Al momento continuiamo a prevedere rendimenti contenuti, privilegiando tuttavia nel comparto obbligazionario i titoli societari e dei mercati emergenti caratterizzati da fondamentali solidi, da differenziali piuttosto interessanti e da una robusta domanda da parte degli investitori.

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