In viaggio nel mondo dell’obbligazionario

La costruzione di un portafoglio d’investimento solido e diversificato è alla base del raggiungimento degli obiettivi degli investitori. Questa semplice considerazione diventa ancor più importante in momenti di incertezza, tuttavia questo non deve e non può sostituire un’altra importante verità: il raggiungimento degli obiettivi d’investimento passa attraverso la scelta di veicoli capaci di performare mantenendo un profilo di rischio adeguato alle necessità di chi investe.
A questo proposito può essere utile soffermarsi sulla gamma obbligazionaria di
Fidelity, che conta su numerosi fondi sia core che satellite che abbracciano diversi profili di rischio. Fra essi vi sono prodotti a breve termine, finalizzati al raggiungimento di una remunerazione interessante della propria liquidità con ritorni possibilmente superiori a quelli di un conto corrente. Vi sono inoltre prodotti con rendimenti superiori, quali i fondi High Yield e Mercati Emergenti, e quelli concepiti per occupare uno spazio core nei portafogli della clientela.
Paolo Federici, Country Head per l’Italia di Fidelity Investment Managers, sottolinea che «con la stessa serietà e metodo che l’ha resa nota sull’azionario, Fidelity è attiva nel reddito fisso da quasi trent’anni e conta su una gamma completa di fondi di assoluto livello in una asset class certamente molto importante per la costituzione dei portafogli dei clienti italiani».
Nonostante un periodo non facile nel quale è successo un po’ di tutto, sia a livello societario sia nel debito governativo, i fondi della gamma obbligazionaria di Fidelity Investment Managers hanno tutti ottenuto una performance positiva da inizio anno. Anzi la gran parte ha ottenuto risultati molto interessanti rispetto al panorama di offerta disponibile agli investitori italiani.
Il FF Euro Short Term Bond, ad esempio, fondo pensato per dare risposta alle esigenze di breve termine, ha avuto un risultato straordinario anche paragonato alla media dei suoi concorrenti, generando un ritorno del 5% nei primi otto mesi dell’anno.
Molto interessante è anche il fondo storico della gamma obbligazionaria di Fidelity, il FF Euro Bond Fund. Questo fondo pensato per stare al centro del portafoglio, ha infatti ottenuto ritorni molto interessanti, intorno al 10% dall’inizio dell’anno.
Il fondo offre ai sottoscrittori un portafoglio fortemente diversificato, che include circa 180 titoli attentamente selezionati fra titoli societari e governativi, offrendo dunque un’ampia diversificazione delle fonti di extrarendimento insieme ad un attento controllo del rischio.
Un fondo satellite con un profilo di rischio/rendimento più elevato è il FF Emerging Market Debt Fund, un ottimo strumento da includere nel portafoglio per aumentarne la diversificazione oltre che per accrescere le potenzialità di performance. Questo fondo, che dal suo primo lancio 15 anni fa ha sempre mantenuto un eccellente track record, è gestito da John Carlson, un gestore di grande esperienza in Fidelity, ed ha generato da inizio anno una performance del 25%.
«Per poter offrire ai nostri clienti una gamma di fondi obbligazionari d’eccellenza – spiega Federici – contiamo su un team di ricerca di grande esperienza e talento, che include al suo interno numerosi specialisti fra cui gestori, analisti del credito ed analisti quantitativi dediti all’identificazione delle anomalie nel rapporto fra titoli, settori e mercati.
Altrettanto importante al fine di spiegare il successo di Fidelity anche in questa asset class è il rigoroso processo d’investimento, basato su tre pilastri: la diversificazione, l’analisi del contesto macroeconomico e la selezione dei singoli titoli obbligazionari, laddove spesso saper scegliere cosa evitare è altrettanto – se non più importante – di saper cosa inserire».

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