Outlook 2011 – Attenzione alla volatilità

L’outlook di ING Investment Management (ING IM) per il 2011 prevede un sensibile calo della crescita economica globale, con un ampliamento del divario di performance tra economie emergenti e sviluppate, un’elevata volatilità sui mercati e crescenti incertezze sul versante macroeconomico.
 

ING IM ha messo in guardia sull’eventualità che le manovre politiche mai prima sperimentate intraprese dai governi e dalle banche centrali, definite “politiche in provetta” (test tube policies’), possano accentuare ulteriormente la spiccata volatilità dei mercati. La società di gestione ritiene inoltre che nel mondo sviluppato quasi tutti i paesi abbiano attuato solo il 30-40% degli aggiustamenti necessari per adeguarsi al nuovo contesto e alle nuove sfide e stima al 60% le probabilità che le economie e i mercati globali rimangano “disorientati” per tutto il 2011.
 

Il commento di Valentijn van Nieuwenhuijzen, Responsabile Strategia del Gruppo Strategy and Tactical Asset Allocation: “L’anno prossimo ci troveremo probabilmente ad affrontare un contesto economico e di investimento difficile e volatile, con un ulteriore ampliamento del divario tra economie emergenti e sviluppate. Società e investitori dovranno inoltre prepararsi alle conseguenze inattese delle manovre macroeconomiche “in provetta” in corso di adozione da parte dei governi e delle banche centrali”.
 

Per il 2011 ING IM si aspetta un crescita del PIL globale reale intorno al 3,8%, a fronte del 4,8% previsto per il 2010. Le previsioni si attestano al 6,5% per i mercati emergenti (2010: 8,1%) e all’1,6% per i paesi sviluppati (2010: 2,2%). Si allarga quindi ulteriormente il divario tra le performance economiche di queste due realtà.
 

Tali previsioni potrebbero essere modificate dalla possibilità, stimata pari al 25%, che l’economia mondiale scivoli in una nuova fase di recessione, mentre c’è una probabilità del 15% che la crescita economica possa sorprendere in positivo. Il processo di deleveraging e i divari di produzione potrebbero rimanere ancora in primo piano nelle economie sviluppate, creando uno scenario di deflazione e bassa crescita nominale.
 

“A fronte delle condizioni più turbolenti e contrastanti da noi previste per i mercati finanziari nel 2011, gli investitori dovranno assumere un approccio assai più dinamico nei confronti delle proprie strategie di investimento”, ha dichiarato Eric Siegloff, Responsabile globale del Gruppo

Strategy and Tactical Asset Allocation. “Ciò significa maggiore focus sulla crescita, in particolare sui tre fattori che abbiamo definito “DIY” (in inglese dividends, income, yield): dividendi, reddito e rendimento.
 

“In un simile contesto di incertezza gli investitori hanno bisogno di un più attento controllo del rischio e di un maggior approccio alle strategie totale return, piuttosto che a quelle orientate al benchmark. In uno scenario di bassi rendimenti come quello da noi previsto, il beta da solo non è

sufficiente a generare performance positive: è necessario prediligere i gestori in grado di creare costantemente alpha”.

 

“Nell’attuale contesto di incertezza – ha aggiunto Siegloff – è evidente la necessità di un’asset allocation più dinamica e flessibile. È essenziale comprendere che i cambiamenti strutturali o temporanei nei fondamentali macroeconomici e di mercato non sempre sono colti dai segnali “di

sistema”: l’abilità e l’esperienza del gestore giocano un ruolo chiave in tal senso. Inoltre è importante assicurare il controllo del rischio a tutti i livelli del processo di investimento. Molto semplicemente, è meglio sovrastimare il rischio piuttosto che sottostimarlo”.

 

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