Fondi Comuni – Le energie rinnovabili non seguono il rialzo delle commodities

Le materie prime già da diversi anni sono diventate un’asset class ben distinta, nel quale gli investitori più conservativi ne hanno visto un’ottima protezione dai rischi di inflazione, mentre quelli più speculativi un settore con un forte potenziale, nel quale erano ancora in pochi ad essere presenti. Il petrolio è tornato a correre e la debolezza dell’euro ha portato il prezzo di benzina ed energia a livelli critici per il consumatore e le industrie europee, allo stesso tempo i problemi di inquinamento e gli incentivi presenti dovrebbero spingere il settore delle energie alternative, che tuttavia rimane ostacolato dal rialzo delle materie prime.

Anche in questo settore la realtà italiana presenta delle eccezioni negative rispetto al contesto europeo, come emerge dalle parole di Alessandro Cremonesi, amministratore delegato di Nrg Agrivis, società che fornisce soluzioni e prodotti per i settori fotovoltaici, nata nel 2009 dalla fusione del gruppo AGRICAR con AGRIVIS e da collaborazioni con le più importanti realtà del settore delle energie rinnovabili, in particolare nel settore delle biomasse come business partner di gruppi internazionali quali BIOENER e VYNCKE.

 “Continuiamo a dare  il nostro contributo al settore fotovoltaico italiano nonostante la fase delicata che stiamo vivendo. L’anno che si sta concludendo, purtroppo, è stato caratterizzato da un elemento speculativo molto forte dovuto alla grande richiesta di materie prime, che hanno subito incrementi di prezzo a volte ingiustificati e questo non ha fatto bene all’industria. A ciò si aggiunge l’incertezza normativa italiana che non presenta una regola chiara a livello nazionale e comporta delle difficoltà negli iter autorizzativi. Abbiamo bisogno, quindi, che le istituzioni dimostrino un impegno più forte e di lungo periodo nel settore”.

Nell’energia solare sembra credere l’ex giocatore dell’Inter, ed ora allenatore della nazionale bulgara, Lothar Matthäus, che ha investito nel primo fondo dedicato che sviluppa un campo fotovoltaico in Bulgaria, vicino a Varna sul Mar Nero, lanciato lo scorso ottobre dalla società tedesca Infinite Energy Holding AG. L’investimento minimo è di 25.000 euro ed il rendimento atteso è del 7% annuo.

La maggior parte dei fondi comuni autorizzati in Italia, che investono in energie rinnovabili, non sono stati in grado di seguire la crescita delle materie prime e la maggior parte è rimasta vicino ai minimi dell’inverno 2008/2009, come accaduto per il BlackRock New Energy, il prodotto che in Italia ha ottenuto il maggior successo presso il pubblico retail.
Nel 2010 è stato positivo il rendimento del Vontobel Global Trend New Power (+5,38%) e del Julius Baer Energy Transaction (+6,21), che dal lancio del 2008, seppur con una discreta volatilità, è stato in grado di seguire la ripresa dei mercati azionari.

Allo stesso modo, anche i più specifici [a]certificati[/a] sull’energia eolica e solare negoziati in Borsa Italiana non sono stati in grado di riprendersi dai minimi di inizio 2009.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!