Risparmio gestito – Dalla Russia con amore

L’Est Europa  ricomincia a crescere, anche se non è ancora a pieno regime. Molti paesi della regione, tra cui Russia e Polonia,registreranno per 2011 una crescita intorno al 4%, ovvero più del doppio rispetto all’Europa occidentale. Turchia, Ucraina e Kazakistan potrebbero sorprendere con un tasso di crescita superiore al 5%, mentre la ripresa sarà più lenta nel Sud-est Europa, intorno al 2%. L’inflazione e i tassi di interesse resteranno sui minimi storici, stimolando una crescita rapida del credito soprattutto grazie all’aumento dei consumi da parte delle famiglie, molto  poco indebitate in paesi come la Turchia e la Russia.

A nostro giudizio, la Russia rappresenta la migliore opportunità per il 2011 grazie a valutazioni molto interessanti, ad una crescita sostenuta degli utili per azione e a solidi fondamentali macroeconomici.
Per quanto riguarda il mercato turco resta più vulnerabile nei confronti delle circostanze esterne e nel primo semestre del 2011 dovrà affrontare alcuni problemi sul fronte politico interno. Se le elezioni procederanno senza intoppi e la Turchia riceverà il rating tanto atteso “investment grade”, le prospettive per il secondo semestre 2011 saranno alquanto positive, infatti i fondamentali macroeconomici restano solidi e il settore bancario è forte. Le prospettive di crescita a breve termine nel Sud-est Europa non sono particolarmente favorevoli, ma il fatto che queste economie si stiano riprendendo, risanando la situazione patrimoniale pubblica e privata, dovrebbe attirare nuovamente gli investitori stranieri. Il processo di convergenza nel medio/lungo termine continua e abbiamo già notato un ritorno degli investitori strategici a lungo termine. Le notizie sui singoli mercati, come l’IPO di Fondul Proprietatea in Romania, i negoziati per l’ingresso della Croazia nell’UE , la candidatura formale della Serbia all’UE, potrebbero rappresentare fattori positivi in grado di dare il via a una serie di eventi simili a quelli registrati nei mercati baltici nel 2010.

I fondamentali restano solidi nell’Europa Centrale, ad eccezione dell’Ungheria, ma la regione difficilmente ci riserverà delle sorprese. Qualsiasi problema nell’Area Euro, che prevedibilmente emergerà, si farà sentire in particolare nelle economie più integrate dell’Europa Centrale. La ripresa economica resterà solida in Ucraina e Kazakistan, sostenuta da un graduale risveglio della domanda locale e dai prezzi elevati delle materie prime.

Nel complesso probabilmente assisteremo a una costante divergenza in termini di crescita e performance nell’ Europa dell’est, in un contesto esterno sempre più positivo ma incerto.

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