Fondi comuni – Quando il portafoglio è esposto sul Giappone

Fortunatamente il portafoglio era già stato ribilanciato  sostituendo titoli orientati all’esportazione e in parte finanziari con titoli più difensivi.
In termini di asset allocation, il tragico evento di settimana scorsa rimette in discussione i motivi di un’allocazione tanto importante al tema Giappone, che devono essere rianalizzati alla luce delle conseguenze macro e microeconomiche e che riprendiamo di seguito:
-    la strategia della banca centrale giapponese di comprare asset di rischio attraverso una politica di espansione monetaria; in questo senso la crisi impone alla BoJ un ancora maggior impegno nel garantire liquidità al mercato .Ed infatti la Banca centrale giapponese ha già incrementato il suo programma di acquisto di assets, con focus principale al commercial paper ed ai corporate bonds (acquisti quadruplicati) , mentre REIT e ETF azionari hanno visto gli acquisti duplicati
-    la capacità del paese di uscire dal tunnel della deflazione cronica: in questo processo pensavamo che Giappone sarebbe stato aiutato da una ripresa generale dell’inflazione a livello mondiale. E’chiaro che oggi possiamo valutare l’impatto sull’economia mondiale di una eventuale catastrofe nucleare in Giappone, però, consapevoli del rischio di compiere un tragico errore di ottimismo, pensiamo che questo evento non influenzerà la crescita a livello mondiale e spingerà ancora di più le autorità giapponesi a traghettare il paese fuori dalla crisi.
-    Cambiamento della corporate governance delle aziende giapponesi: purtroppo sempre troppo inclini a non considerare una priorità gli interessi degli azionisti in favore di quelli dei terzi. In questo senso un eminente politico giapponese aveva sentenziato alcuni anni fa che solo un terremoto avrebbe potuto innescare un cambiamento tanto rilevante. La ricostruzione , fenomeno inevitabile, probabilmente necessiterà anche di capitali esteri e potrebbe aiutare nel raggiungimento di questo obiettivo, che da sempre costituisce un ostacolo alla volontà di investire nel mercato azionario da parte dei grandi investitori stranieri.

In conclusione pensiamo che vendere il mercato giapponese a questo stadio sia totalmente inappropriato, ma che non disponiamo di informazioni adeguate per decidere di investirci pesantemente e immediatamente . La risalita dei corsi dei titoli non sarà veloce e le occasioni per comprare ci saranno anche dopo che il problema nucleare si sarà risolto positivamente. I settori in cui investire saranno quelli legati alla ricostruzione, il farmaceutico, il gas e le risorse naturali.

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