Portafoglio consigliato – I trucchi per sfruttare l’inflazione

Nelle ultime settimane non mancano certo elementi di incertezza da punto di vista internazionale sia dal punto di vista geopolitico, con le tensioni in Nord Africa e Medio Oriente che non accennano a ridursi, sia da quello ambientale legate alle centrali nucleari in Giappone. Le conseguenze, in entrambi i casi, potrebbero essere determinanti anche in campo economico con cambiamenti strutturali nel settore energetico oppure con repentini effetti sui mercati, in primis sul prezzo del petrolio. Dal punto di vista di un investitore e ancor più di un risparmiatore non sono quindi pochi gli elementi che suggeriscono massima prudenza, quella tipica del profilo basso rischio breve termine per il quale proponiamo il portafoglio odierno.

Rispetto a poco più di un mese fa, quando avevamo analizzato il medesimo profilo, lo scenario non è cambiato molto, e, sebbene le incertezze siano forse anche maggiori, i mercati sembrano aver reagito bene senza forti scossoni. Manteniamo pertanto l’asset allocation invariata con la metà del portafoglio investita in strumenti monetari e obbligazionari a breve termine. Aumentiamo però, in questo ambito, la quota dei fondi “Area Euro – Inflation Linked” in ragione della conferma delle pressioni sempre più concrete sui prezzi e della dinamica rialzista dei tassi di interesse. La quota azionaria, intorno al 20%, contiene un 5% di “azionari settoriali – perlopiù materie prime e chimiche” in luogo del precedente focus sul settore energia divenuto potenzialmente più rischioso. Rimane, infine, il 25% di fondi tra strategie total return a basso rischio e obbligazionari, potenzialmente capaci di gestire attivamente l’attuale fase concitata dei mercati.

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