Fondi comuni – Rating, ecco le pagelle di marzo

Il totale degli strumenti categorizzati si conferma stabile intorno ai 12.500 fondi, di cui 8.500 strumenti autorizzati e non riservati agli investitori istituzionali. Un universo di riferimento esaustivo che fotografa bene il risparmio gestito del nostro Paese. Sono stati assegnati i rating di marzo limitando l’analisi, come sempre, ai fondi con caratteristiche adeguate: quelli con serie storiche continue e sufficientemente estese (3 anni). Naturalmente, come ormai noto ai lettori, sono analizzati solo i fondi con categoria, essendo il rating un giudizio relativo che confronta i prodotti omogenei e comparabili, quelli cioè che appartengono, appunto, alla stessa categoria.

Per omogeneità, sono esclusi anche quelli non autorizzati o non vendibili alla clientela retail. Le analisi, basate su rischio e rendimento, sono effettuate sull’ampio arco temporale di tre anni ma si può verificare una certa variabilità degli strumenti collocati nei vari livelli di rating. L’individuazione delle cause di tale mobilità è un utile spunto per comprendere al meglio tutto il processo che culmina con l’assegnazione del rating (quello che chiamiamo sistema Bluerating). Oltre alle capacità delle gestioni di generare rendimenti, incidono infatti anche le variazioni nella politica di gestione che mutando la composizione delle categorie, generando variazioni conseguenti nei giudizi di rating. Ci sono poi i fondi che ricevono rating per la prima volta, che, analogamente si introducono nelle classifiche ed infine quelli che temporaneamente o in via definitiva (per estinzione) non lo ricevono più. 

Ecco nel dettaglio le nuove 5 corone di marzo:

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