Portafoglio consigliato – Convertirsi a un buon rendimento

Sarebbe sempre opportuno costruire portafogli con un orizzonte temporale almeno di medio termine, per minimizzare la vulnerabilità alle oscillazioni temporanee dei mercati e per poter adottare strategie un po’ più aggressive e sfruttare al meglio le opportunità che i mercati offrono. Aumentare l’orizzonte temporale, in una certa misura, significa accrescere la volatilità del portafoglio contando sul fatto di non essere costretti a disinvestire repentinamente il capitale investito. Ecco perché il portafoglio consigliato “basso rischio – medio termine”, con un orizzonte temporale di 3-5 anni, può contenere una quota di fondi azionari del 25% e un 10% di obbligazionari convertibili globali. Rispetto a un mese fa, l’introduzione dei fondi di quest’ultima categoria, relativamente rischiosa, è controbilanciata dalla riduzione dell’equity e dal trasferimento della quota di fondi a ritorno assoluto media volatilità in quelli a bassa volatilità.

È confermata la duration molto contenuta della parte obbligazionaria dominata dal tratto 1-3 anni della curva e dai fondi monetari che oltre ad avere un peso più che doppio sono oggi per poco meno della metà in sterline. Si conferma infatti uno scenario dominato dalla crescita dei tassi a dal rischio inflazione che ha già cominciato a dare segnali di aumento dei prezzi di un certo rilievo soprattutto nell’area asiatica. L’introduzione dei fondi della categoria “Obbligazionari Globali – Inflation Linked” rispecchia tali prospettive contribuendo a proteggere il capitale e a sfruttare eventuali scenari estremi. Dal punto di vista settoriale, infine, limitate quote sono riservate al farmaceutico-sanitario, difensivo e ben impostato, ed alle energie alternative di nuovo al centro del dibattito mondiale post-Fukushima.
 

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