Risparmio gestito – L’Euro non fa paura

Secondo i risultati di un’indagine condotta da Allianz Global Investors in 11 paesi europei, gli investitori istituzionali continuano ad avere fiducia nella moneta europea. Circa l’80% degli investitori interpellati ha dichiarato che l’euro sopravviverà alle circostanze attuali, mentre solo il 4% ha espresso parere opposto. La percentuale relativamente elevata di rispondenti indecisi sul destino della moneta unica dimostra che gli investitori istituzionali considerano la crisi del debito sovrano nell’area euro una causa di forte preoccupazione o di rischio. È interessante notare che le opinioni espresse da investitori operanti nell’area euro non differiscono sostanzialmente da quelle dei rispondenti di paesi con una propria valuta nazionale. Il 10% circa degli interpellati considera possibile un “haircut” formale nei paesi europei periferici. Secondo RCM, una società del gruppo Allianz Global Investors, l’eventualità di default e ristrutturazione in Grecia rimane improbabile prima del 2013. Come ha dimostrato il recente salvataggio del Portogallo, i decisori politici europei sono ancora interessati a evitare le pesanti ripercussioni di un possibile default, in particolare con il settore bancario europeo ancora in fase di ripresa. Andreas Utermann, Global Chief Investment Officer di RCM, afferma in proposito: “Il surplus primario richiesto, nell’ordine dell’8% del Prodotto Interno Lordo, è difficile da raggiungere, ma i responsabili politici cercheranno di prendere tempo affinché gli istituti finanziari riescano a migliorare ulteriormente i propri bilanci e la Grecia il proprio saldo primario.

Come ha ripetutamente sottolineato la Banca Centrale Europea (BCE), una ristrutturazione frettolosa del debito potrebbe provocare una nuova crisi finanziaria, con contraccolpi per le banche, soprattutto in Grecia, a causa delle svalutazioni sul fronte obbligazionario. In secondo luogo, il mercato non riterrà credibile una ristrutturazione del debito finché la Grecia non riuscirà a generare un avanzo primario, e finora non è stata in grado di farlo. Probabilmente assisteremo quindi a un susseguirsi di piccoli passi, iniziando da un’ulteriore riduzione nel costo del piano di salvataggio per la Grecia, con il taglio del tasso di interesse sui relativi fondi ed allungando poi le scadenze, forse su base volontaria”. Nonostante ciò, quasi tutti si aspettano un graduale progresso nell’integrazione economica e politica all’interno dell’area euro, mentre molti prevedono una regolamentazione più severa e una politica fiscale più centralizzata, con maggiori responsabilità assegnate alla BCE. Un’altra possibilità citata da alcuni investitori interpellati è la crescente influenza dei paesi “core” come Francia e Germania. Più di 150 investitori istituzionali attivi nella gestione o nella consulenza, per un patrimonio complessivo di 990 miliardi di euro, hanno risposto all’indagine condotta nei mesi di marzo e aprile 2011. Il rapporto completo sarà pubblicato a giugno.

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