Risparmio gestito – Axa e Barclays, accordo nel p.e.

AXA Private Equity, società di private equity diversificata leader in Europa, ha annunciato la firma di un accordo con Barclays per l’acquisizione di un portafoglio di partecipazioni di limited partnership e coinvestimenti in fondi di buyout del valore di USD 740 milioni (GBP 460 milioni). Il portafoglio non comprende investimenti gestiti da Barclays Private Equity. Il prezzo corrisposto per queste attività non è stato reso noto.

L’operazione rappresenta la seconda transazione di grandi dimensioni effettuata da AXA Private Equity nel giro di un mese, dopo l’acquisizione di un portafoglio di attività del valore di USD 1,7 miliardi da Citigroup avvenuta lo scorso 8 giugno. Nel 2010, il ramo Fund of Funds di AXA Private Equity ha investito più di 3 miliardi di dollari principalmente nell’ambito delle acquisizioni di due grandi portafogli di partecipazioni in fondi e di investimenti diretti, rispettivamente da Bank of America (USD 1,8 mld) e Natixis (USD 900 mln). 

Dominique Senequier, Chief Executive Officer di AXA Private Equity ha osservato: “Questa operazione porta avanti la nostra strategia, che intende offrire liquidità alle grandi istituzioni interessate a monetizzare i loro investimenti di private equity. Ancora una volta, raccogliamo i frutti di una stretta e duratura collaborazione con Barclays.

Vincent Gombault, membro del Consiglio di Amministrazione e Managing Director Funds of Funds di AXA Private Equity, ha dichiarato: “Le grandi operazioni sono le nostre preferite. Abbiamo fatto leva sulle nostre competenze specialistiche per valutare e acquisire un portafoglio di fondi di qualità già noti ad AXA Private Equity e gestiti da GP di alto profilo. Conoscendo approfonditamente le attività del portafoglio, siamo in grado di negoziare a ragion veduta le condizioni dell’acquisto e di prevederne le potenzialità in termini di creazione di valore per i nostri investitori”.

Le tendenze in atto nel mercato globale dei fondi di fondi secondari

Gombault ha aggiunto: “Il motivo per cui stiamo assistendo ad operazioni di grande entità è da rintracciare nella ripresa dei prezzi nel mercato secondario, il cui sconto sul NAV è passato dal 60% all’1%-9% nelle ultime transazioni. Riteniamo che tali attività vadano iscritte in un trend di mercato di più ampio respiro che vede l’aumento delle operazioni legate alle istituzioni finanziarie e dovute a motivi normativi. Ciononostante, prevediamo anche notevoli volumi di attività da parte dei grandi fondi pensione istituzionali interessati a vendere le proprie posizioni in private equity al fine di riequilibrare i loro portafogli”.

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