Legg Mason vede rosa sulle obbligazioni societarie ad alto rendimento

Tassi di  fallimento in calo, una più intensa attività di fusioni e acquisizioni e un’offerta in rapida crescita potrebbero permettere al  mercato delle obbligazioni societarie ad alto rendimento di generare per il  2011 dei rendimenti tra il 7% e l’8%. Parola di Ian Edmonds, gestore del fondo Legg Mason Western Asset Global Multi Strategy Bond Fund, che gestisce 1.897,08 milioni di dollari. Secondo l’analisi di Edmonds, il cui fondo ha registrato un rendimento  l’anno scorso dell’11,56%, il quadro generale rimane positivo per questa classe di attivi sia nel breve che nel medio termine, anche se il gestore ha ritenuto corretto rivedere recentemente il portafoglio per abbassare il rischio.

“Il tasso di default resta basso e l’attività di fusioni e acquisizioni sta accelerando. Questo va a beneficio di chi detiene obbligazioni ad alto rendimento perché le società con un merito creditizio più alto tendono ad acquistare quelle con che emettono corporate ad alto rendimento”, ha affermato Edmonds. “L’altro aspetto positivo è che l’offerta quest’anno è cresciuta con forza. Negli Stati Uniti ha raggiunto su base analizzata i 365 miliardi di dollari, molto al di sopra dei  262 miliardi di dollari del 2010. E in Europa accade lo stesso.  Una parte di queste emissioni sono servite per i rifinanziamenti, un dato positivo per il mercato che ridimensiona le preoccupazioni riguardanti l’alto numero di titoli ad alto rendimento le cui scadenze si avvicinano nei prossimi anni nei mercati dei high yield e del credito”.

La minaccia principale per un tale risultato nel mercato delle obbligazioni ad alto rendimento sarebbe rappresentata, secondo  il gestore, da un rallentamento dell’economia  globale e dal deterioramento della qualità del credito prima della  scadenza nel  2013 e nel 2014 di una grande quantità di titoli. “Ciò rappresenterebbe un grave rischio ed è il motivo per il quale seguiamo molto da vicino la situazione”. Per l’immediato, Edmonds resta selettivo e concentra l’esposizione del fondo ai titoli ad alto rendimento sulle  utilities e su altri settori difensivi.

Il fondo ha ridotto la sua allocazione dei titoli con le classi di merito più alte, nei quali il team di investimento per il settore credito di  Western non individua sufficiente valore. Lo stesso vale per i mercati emergenti, dove la minaccia di una ulteriore volatilità ha portato a ridurre una parte del debito sovrano e societario detenuto nei fondi denominati in dollari. “Gradualmente, abbiamo spostato il nostro investimento verso il debito dei mercati emergenti in valuta locale, dove individuiamo una combinazione di tassi di interesse più alti, mentre le banche centrali stanno avviando cicli di politiche più restrittive, e un rafforzamento graduale delle valute”.
 
Per il fondo, il rischio maggiore, ha concluso Edmonds,  è che la crescita non si riveli all’altezza delle aspettative o che alcune economie nel mondo ripiombino ella recessione, anche se il team non considera questo scenario tra quelli più probabili. Un altro rischio importante, aggiunge il gestore, proviene dalla periferia dell’Europa dove, secondo Edmonds, la volatilità resterà alta.  Il fondo è stato lanciato nell’agosto 2002 con l’obiettivo  di massimizzare i rendimenti totali attraverso l’apprezzamento del reddito e del capitale, diversificando in una vasta gamma di titoli del reddito fisso e valute.

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