Anima, Melzi d’Eril nominato direttore generale

NOMINA E AUMENTO – Alessandro Melzi d’Eril è stato nominato direttore generale di Anima, a diretto riporto dell’amministratore delegato Marco Carreri. Lo ha deliberato il consiglio di amministrazione della società, che ha istituito la figura. Enrico Bosi, attuale responsabile Bilancio Amministrazione e Finanza, è stato nominato dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari (in sostituzione di Alessandro Melzi d’Eril). Inoltre il cda, al fine di dare esecuzione al piano di incentivazione “LTIP 2014-2016”, ha deliberato di aumentare il capitale sociale fino a massimi euro 160.268,21 previa verifica delle condizioni di permanenza in capo ai beneficiari.

RACCOLTA POSITIVA – La raccolta netta del gruppo Anima nei primi tre mesi del 2017 è stata positiva per circa 0,4 miliardi di euro; il totale delle masse gestite a fine marzo ha superato i 73,7 miliardi di euro (a fronte dei 72,7 miliardi di euro a fine dicembre 2016). Per quanto riguarda le grandezze economiche, le commissioni nette di gestione hanno raggiunto i 51,0 milioni di euro (in calo del 3% rispetto ai 52,8 milioni di euro del 1Q16). Nel corso dei primi tre mesi dell’esercizio le commissioni di incentivo sono state pari a 2,1 milioni di euro (in linea con il dato del 1Q16). Considerando queste ultime e gli altri proventi, i ricavi totali si sono attestati a 59,7 milioni di euro (in calo del 2% sui 60,9 milioni di euro del 1Q16). I costi operativi ordinari sono stati pari a 16,2 milioni di euro (in contrazione rispetto ai 16,5 milioni di euro del 1Q16). L’utile ante imposte ha raggiunto i 35,1 milioni di euro (sostanzialmente in linea con i 35,2 milioni di euro del 1Q16), mentre l’utile netto si è attestato a 25,9 milioni di euro (+19% sui 21,7 milioni di euro del 1Q16). Tale dato sconta in positivo il diverso momento del diritto ad incassare i dividendi intercompany da parte della controllante Anima Holding (nel 2017 avverrà nel secondo trimestre mentre l’anno precedente è avvenuto nel primo). Le maggiori imposte afferenti sarebbero state pari a circa 4,6 milioni di euro. L’utile netto normalizzato (che non tiene conto di costi o ricavi straordinari e degli ammortamenti di intangibili a vita definita relativi alla c.d. “purchase price allocation”) è stato di 31,6 milioni di euro nel 1Q17 (circa +17% sui 26,9 milioni di euro del 1Q16), influenzato dall’effetto fiscale di cui al paragrafo precedente. La posizione finanziaria netta al 31 marzo 2017 risulta positiva per 278,3 milioni di euro, (192,9 milioni di euro alla fine dell’esercizio 2016). Si ricorda che nel mese di maggio 2017 saranno pagati dividendi per un importo massimo di circa 77 milioni di euro relativi all’esercizio 2016. “Il primo trimestre si è chiuso con segnali incoraggianti sul fronte della raccolta retail dopo un avvio che ha risentito ancora delle turbolenze dell’ultima parte del 2016; la raccolta istituzionale è stata costantemente positiva nell’arco del trimestre, a riprova dell’importanza di un modello di business ben diversificato sui vari canali distributivi ha commentato Marco Carreri, amministratore delegato di Anima Holding S.p.A.

 

 

 

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