Promotori finanziari e previdenza, i consigli di Zurich

Tre sono i pilastri della previdenza: il primo, ovvero la previdenza di base pubblica e obbligatoria; il secondo, ossia quello complementare e volontario, solitamente gestito dai fondi pensione; e il terzo, amministrato secondo modelli assicurativi. Zurich rappresenta quest’ultimo. Il gruppo ha appena archiviato la prima edizione del Master Z Pension Advisor, dedicato ai promotori finanziari. BLUERATING ne parla con Gianluca Benassi, head of Ifa broker per Zurich Global Life (nella foto).

Benassi, qual è il bilancio del master che si è da poco concluso?
Gli obiettivi che ci siamo posti al via di Z Pension Advisor erano davvero sfidanti: offrire un percorso formativo a elevato contenuto professionale, unico all’interno del panorama della consulenza finanziaria, e fornire un elevato valore aggiunto che consentisse ai partecipanti di diventare dei veri e propri esperti sul tema previdenziale. Questi tre obiettivi sono stati pienamente centrati. Z Pension Advisor ha espresso un contenuto altamente tecnico e professionale sia grazie al contributo dei docenti, massimi esperti italiani in tema previdenziale, sia grazie all’impegno profuso dai partecipanti nei quattro mesi di durata del master.

I pf che hanno partecipato sono informati sulla loro pensione? Li avete trovati preparati?
I promotori che hanno partecipato al Master Z Pension Advisor ci sono sembrati preparati e consapevoli relativamente alla propria posizione previdenziale. Riteniamo che anche per loro stessi utilizzino lo stesso approccio, valido con i clienti, dell’analisi dei fabbisogni previdenziali. Il nostro consiglio rimane quello di continuare, loro stessi, a perseguire un metodo di pianificazione finanziaria e assicurativa partendo dai bisogni legati alla protezione e alla previdenza.

I promotori finanziari offrono consulenza sul risparmio, ma devono anche badare a se stessi e alle proprie pensioni: quali sono i suggerimenti di Zurich per questo particolare tipo di cliente?
Partendo dall’analisi previdenziale, suggeriamo di colmare il gap previdenziale del promotore finanziario attraverso l’utilizzo di Pip (i Piani individuali previdenziali, n.d.r.), che consentono anche di beneficiare di un interessante vantaggio fiscale. Inoltre, per contribuire a una corretta pianificazione finanziaria e assicurativa, pensiamo sia davvero importante utilizzare anche strumenti caratterizzati da un approccio life cycle.

In generale, come rilanciare la previdenza complementare?
Il mercato previdenziale italiano presenta un quadro preoccupante: l’80% dei lavoratori dipendenti non possiede alcuna forma di previdenza complementare, pur essendo interessato da un gap di natura previdenziale. I fondi pensione sono totalmente fermi sul lato delle adesioni e l’unica forma di previdenza complementare che registra un trend positivo sono i Pip, che secondo i dati Covip nel 2011 hanno visto aumentare il numero delle adesioni del 16,5%. Questo scenario è causato da un problema culturale, oltre che normativo. I lavoratori continuano a pensare che sia sufficiente muoversi come 30 anni fa. Ma la realtà è molto diversa ora, sia a livello sociale sia a livello normativo. Le compagnie, per trasmettere loro stesse un segnale di cambiamento, devono mettere a disposizione delle reti strumenti per gestire il gap previdenziale in maniera efficace e investire sul tema della formazione. Noi di Zurich crediamo molto nella formazione, perché riteniamo che faccia la differenza di una rete distributiva. Z Pension Advisor è una chiara evidenza di questo nostro posizionamento.

Cosa ci può anticipare sulla prossima edizione del master?
Siamo estremamente soddisfatti del format di Z Pension Advisor e stiamo già lavorando alla seconda edizione del master per la quale abbiamo già ricevuto richieste di adesione da parte di promotori finanziari che collocano prodotti Zurich.

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