Thomson (Ignis AM): il 2012 secondo i Cavalieri dell’Apocalisse

A cura di Stuart Thomson, co-gestore del fondo Ignis Absolute Return Global Bond di Ignis AM,

Il 2012 sarà caratterizzato ancora una volta da un’elevata incertezza sui mercati e da un rallentamento della crescita economica a livello globale, che forzerà tutte le maggiori banche centrali ad adottare significative politiche monetarie espansive e che potrebbe provocare il tanto temuto default della Grecia, oltre a nuovi declassamenti specie in caso di peggioramento della recessione in Europa. In questo scenario dai tratti catastrofici, Stuart Thomson, co-gestore del fondo Ignis Absolute Return Global Bond di Ignis AM, ha provato a ipotizzare quali siano gli eventi peggiori che potrebbero avverarsi nel corso dell’anno, assimilandoli ironicamente ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse: quello bianco, quello rosso, quello nero e quello verde, che rappresentano rispettivamente la conquista, la guerra, la carestia e la morte.

Il cavaliere bianco, simbolo della conquista, è legato al rischio di upside per l’economia globale, dovuto al fatto che il sistema finanziario americano si trova in una situazione migliore rispetto al sistema bancario europeo. Questo tuttavia non significa che l’economia e il mercato dei Treasury siano pronti a tornare ai livelli del 1994, ma solo che le banche Usa sono la scelta migliore tra i “ronzini” oggi in circolazione. Ciononostante, l’impatto del rischio sistemico sulle obbligazioni governative globali potrebbe essere brutale e implicherebbe la fine del processo di deleveraging di consumatori, aziende e governi. “Noi crediamo che una fine prematura della riduzione del debito rappresenterebbe la conquista della storia bancaria sulla storia economica”, ha commentato Thomson.

Il secondo cavaliere, di colore rosso, rappresenta la guerra. In questo caso una guerra valutaria. Nonostante le tensioni in Asia legate alla successione in Corea del Nord, e in Medio Oriente, dove Israele e Stati Uniti stanno cercando di contenere le ambizioni nucleari e geopolitiche dell’Iran, il gestore ritiene che nei prossimi mesi l’unico conflitto davvero probabile sia sul fronte delle valute. “L’Europa deve crescere, ma la Germania non intende finanziare questa crescita. Questo significa che i finanziamenti devono essere cercati altrove attraverso l’indebolimento della moneta. Ci aspettiamo che l’euro scenda fino a 1,15 sul dollaro entro la metà del 2012. Questo provocherà una reazione da parte di Cina e Giappone, che cercheranno di svalutare le proprie monete e di conseguenza Usa e Gran Bretagna accelereranno le misure di quantitative easing. Queste svalutazioni competitive scateneranno una corsa al ribasso, ostacolando la cooperazione internazionale”.

Il terzo cavaliere, quello nero, rappresenta la carestia. “La nuova ortodossia economica dell’Occidente e il tradizionale mercantilismo orientale si stanno combinando favorendo il risparmio a discapito dei consumi. Crediamo che questa carestia nei consumi condurrà a una crescita recessiva in gran parte delle economie sviluppate ed emergenti e a una recessione vera e propria in Europa”, ha commentato Thomson. Nondimeno, esiste il rischio che le economie emergenti, orientate alle esportazioni, stiano sottostimando la debolezza delle economie sviluppate e che, di conseguenza, reagiscano con ritardo nelle misure di  politica economica, spingendo le loro economie in una recessione più profonda.

Il quarto cavaliere rappresenta infine la morte, che nel contesto specifico del 2012 indicherebbe la fine della zona euro. “Dal canto nostro riteniamo che la moneta unica potrà incontrare alcune difficoltà nel corso del 2012, e tra queste non escludiamo la perdita di un membro dell’Unione, la Grecia”. Secondo il gestore, “l’uscita di uno dei membri dall’Ue potrebbe essere considerata una disgrazia, perderne due una grave negligenza, ma perderne tre sarebbe fatale per la moneta unica. Certo, questo è un possibile rischio, ma non è verosimile che si verifichi nel 2012”, ha concluso.

 

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