M&G, arriva in Europa il Global Macro Bond Fund

Arriva anche in Europa il  M&G annuncia il fondo obbligazionario globale M&G Global Macro Bond Fund. Lanciato nel 1999 inizialmente solo per gli investitori inglesi, il fondo – gestito sin dalla nascita da Jim Leaviss, Head of Fixed Interest in M&G Investments e fondatore del blog Bond Vigilantes – ha registrato negli ultimi cinque anni un rendimento annuo del 6,2%.  Si tratta nello specifico di un prodotto obbligazionario globale total return senza costrizioni che può investire ovunque, pensato per portare rendimenti in ogni condizione di mercato con bassa volatilità. Il fondo può investire su tutta la gamma di titoli globali a reddito fisso per trarre vantaggio dai trend dominanti. Il credito e la duration sono i principali driver dei rendimenti; a differenza di altri fondi obbligazionari globali, l’M&G Global Macro Bond Fund può muoversi da una posizione di duration negativa quando ci si aspetta che i rendimenti siano in salita, guadagnando quando i fondi tradizionali perderebbero valore. Oltre a questo, la gestione attiva dell’esposizione valutaria e l’uso dei derivati e della leva credito sono strumenti per generare performance. M&G Global Macro Bond è ora disponibile agli investitori di Italia, Austria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Svizzera.

 “Una visione globale e senza costrizioni permette al team di gestione di reagire velocemente ed efficacemente ai rialzi e ribassi che si verificano nei mercati in agitazione”, ha commentato Jim Leaviss, che mette in guardia dai rischi associati al rimanere troppo attaccati a casa propria nell’ambiente di mercato attuale: “Gli investitori si stanno adattando alla nuova normalità, caratterizzata da cicli economici troncati e brusche inversioni di rotta nei commerci. Questo implica maggiore volaitlità per gli investitori. Prendere in considerazione l’intera gamma degli asset a reddito fisso a livello globale, significa poter ottenere i migliori rendimenti possibili, incuranti di quanto succede nel proprio Paese”, ha spiegato.

Prudenza sui mercati emergenti

Uno dei principali elementi di distinzione del gestore è la view negativa sul debito dei mercati emergenti: “La nostra principale preoccupazione è il fatto che gli investitori occidentali abbiano comprato un ingente 30% del debito emergente in valuta locale, ma nel momento in cui tornerebbero sui mercati sviluppati, si innescherebbero seri problemi di liquidità e Aumenterebbero i costi di finanziamento per le economie emergenti. Abbiamo infatti già assistito a deflussi causati dal cambiamento nella percezione del rischio degli investitori e dal recente rafforzamento del dollaro americano”.

Più positivi sui finanziari

“Il rischio è tornato in tavola”, spiega il gestore. “L’ultima operazione di rifinanziamento (LTRO) della BCE ha mutato l’ambiente degli investimenti e affievolito le pressioni di finanziamento bancario dell’Eurozona, quindi abbiamo aumentato l’esposizione al rischio finanziario e periferico in portafoglio. Detto questo, ho ancora dubbi sui problemi strutturali e i rischi all’interno del sistema bancario”.

Obbligazioni indicizzate all’inflazione come “assicurazione economica”

Circa il 45% degli asset fisici del fondo sono attualmente investiti in obbligazioni indicizzate, un riflesso della view di Jim Leaviss secondo cui i tassi di breakeven sono troppo bassi. “Le obbligazioni indicizzate all’inflazione ci sembrano un’assicurazione economica in un contesto dove le banche centrali si stanno imbarcando nel round successivo di alleggerimento quantitativo. Le maggiori tensioni politiche nel Medio Oriente potrebbero gonfiare il prezzo del petrolio che contribuisce ad acuire le pressioni inflattive.” In linea opposta alla visione generale del mercato, Jim Leaviss ritiene che i rendimenti reali delle obbligazioni indicizzate potrebbero ulteriormente scendere e di conseguenza offrire un buon profilo rischio/rendimento.

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