M&G Global Dividend: perchè non puntare su Apple

Sembra strano non investire su una società che continua a battere record su record, che ha la più alta capitalizzazione in Borsa, che ha recentemente sfondato il muro di 600 dollari per azione e la cui corsa pare lungi dall’essersi esaurita. Eppure c’è chi, come Stuart Rhodes, gestore del fondo M&G Global Dividend, non punta sul titolo Apple per il proprio portafoglio. La società di Cupertino ha recentemente annunciato il pagamento del dividendo di circa 2,65 dollari per azioni nel quarto trimestre fiscale in chiusura il 30 settembre 2012 e ha dichiarato di voler spendere 10 miliardi di dollari nel programma di riacquisto di titoli propri nel 2013. Nei prossimi tre anni, l’azienda guidata da Tim Cook intende ripagare i propri azionisti con 45 miliardi di dollari di liquidità, quasi la metà dell’intera riserva di quasi 100 miliardi.

La nuova scelta di elargire il dividendo (che mancava da ormai 17 anni) è “parte di un piano di ottimizzazione dell’efficienza del capitale e di ritorno agli azionisti della liquidità in eccesso”, ha dichirato il gestore del fondo, “e gli investitori hanno reagito positivamente a questa notizia e il titolo Apple è stato scambiato ieri al più alto prezzo mai raggiunto”. Ma c’è un ma, anzi due, come spiega Rhodes. “Il primo è la mancanza di dettagli sul piano di dividendi: non esiste una politica dei dividendi dichiarata dalla società e gli investitori non sono altrettanto informati di cosa aspettare dai dividendi in futuro. Inoltre, credo che le ragioni date al buyback delle azioni non sianosoddisfacenti: l’obiettivo primario di neutralizzare l’impatto della diluizione dalle cessioni future ai dipendenti e i programmi di acquisto delle azioni dei dipendenti necessitano di chiarimenti prima che la proposta mi convinca del tutto”.  “La seconda ragione” prosegue il manager, “è il livello assoluto del rendimento. Annualizzare il dividendo proposto indicherebbe un dividendo in prospettiva dell’1,8% che, anche se in rapida crescita, non sarebbe sufficiente per l’inclusione nel fondo da me gestito”. 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!