Timori per la Spagna

Cominciamo la settimana prendendo coscienza del fatto che i mercati risultano ancora essere fortemente spaventati da quello che riguarda la situazione spagnola. I rumor che si rincorrono vedono sempre di più il materializzarsi di uno spauracchio simil-Grecia, che se dovesse colpire la penisola iberica manderebbe l’Europa a gambe all’aria ed i mercati stanno reagendo proprio in base a questo. Le borse e tutto ciò che è legato al rischio continuano ad essere venduti, con un acquisto di dollaro americano come rifugio che non accenna a diminuire.

Rimangono pertanto valide la correlazioni che vedono il rischio venduto di fronte ad acquisti di biglietto verde e questo processo continua a riguardare anche le commodities, che non accennano a voler ricoprire il ruolo di beni rifugio, soprattutto per quanto riguarda il metallo giallo, che continua a perdere strada nei momenti di avversione al rischio e lo fa in maniera molto volatile. Venerdì abbiamo visto una discesa di più di 20 dollari per oncia e fino a quando il sentiment di mercato non andrà a cambiare, non ci attendiamo nessun rimbalzo significativo.

Per quanto riguarda la giornata di oggi i livelli di resistenza possono essere segnati in 1,650.00, che se rotto potrebbe aprire la strada verso 1,660.00. area intorno alla quale transitano le medie mobili a 100 e 21 periodi, che tra l’altro hanno appena incrociato a ribasso su un grafico orario. Per quanto riguarda il petrolio, anche qui la discesa è stata abbastanza decisa e per ora il livello di 102.00 sembra aver tenuto. Esso risulta il punto da curare per evitare ulteriori discese verso il 101.00, dove passa la parte bassa del canale ascendente individuabile su un grafico giornaliero a partire dallo scorso novembre, mentre a livello di resistenze troviamo, per la giornata, 102.75, che se rotto potrebbe portare ad aumenti di volatilità con target in area 104.00.

EurUsd
Per cercare di intuire quali potrebbero essere le prossime mosse della moneta unica, pensiamo che l’unico metodo sia di osservare un grafico con un timeframe ampio. Un quattro ore, per esempio, chiarisce molto bene quali potrebbero essere i punti di svolta dell’eurodollaro. Notiamo infatti la particolare vicinanza con i minimi di riferimento precedenti, 1.3005 e 1.2975, oltre i quali si apriranno le porte per ritornare sul precedente livello di minimo dell’anno. Sopra troviamo uno spunto dinamico, dato dal transito delle due media lente (100 e 200, area 1.32 figura) oltre le quali abbiamo visto, sul finire di settimana scorsa, un po’ di resistenza.

UsdJpy

La tendenza di fondo del cambio UsdJpy non ha subito nessuna variazione. Un calo molto costante dal doppio massimo di 84.15 continua ad indicare il prossimo raggiungimento di 80.15 (come ricordiamo da giorni, il 50% di ritracciamento dell’ultimo movimento positivo). Come livello di resistenza, a sostegno intermedio della teoria di una price action negativa, troviamo 81.15 (livello toccato varie volte la settimana passata e punto di transito della media mobile a 100 periodi all’interno di un grafico orario).

EurJpy

La nuova ondata negativa subita dalla moneta unica sta conducendo il cambio EurJpy verso i minimi degli ultimi due mesi di scambi. 105.50, che già la settimana passata aveva retto bene come supporto, è stato oltrepassato non lasciando presagire nulla di buono. 104.40 rappresenta il prossimo livello di supporto, indicato dalla metà del ritracciamento del movimento positivo compiuto dal cambio da metà gennaio a metà marzo (97 e 111).

GbpUsd

Al pari dell’eurodollaro, un’analisi sul cable non può che concentrarsi sulla parte bassa del grafico per cercare di anticipare un possibile rimbalzo. In questo caso troviamo una coincidenza di livelli di minimo visti fra la fine di marzo e le due settimane passate: parliamo del livello di supporto statico che si trova a 1.5810 ed è l’unico livello degno di nota per le prossime ore. Anche in questo caso è facile ipotizzare una continuazione del calo della sterlina oltre questo forte supporto.

UsdChf

La rottura del massimo precedente, 0.9220 avvenuta questa notte, ha condotto ad un ulteriore accelerazione il cambio UsdChf che ora trova solo un livello di resistenza intermedia (0.9255) prima di dare “l’attacco finale” al precedente top di 0.9335.

AudUsd
Oramai il preciso canale discendente che abbiamo utilizzato per settimane non serve più… la rottura della parte alta, la settimana passata, ha portato solamente ad una scarsa parte del movimento positivo che ci si poteva aspettare. Il nuovo aumento dell’avversione al rischio, visto sopra, ha portato ad un nuovo calo ed al rientro nel canale discendente, che però orami non è più efficiente come strumento. Tralasciando, adesso sappiamo che 1.0450 è il livello di resistenza da abbattere mentre possiamo ipotizzare che intorno a 1.0250 si trovi il supporto, vista la difficoltà ad andare oltre osservata nelle due settimane passate.

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