I bond danno slancio ai fondi europei nel primo trimestre

Nel primo trimestre del 2012 tornano gli afflussi sull’industria dei fondi comuni, anche a livello europeo. I dati comunicati da Efama, che rappresenta il settore nel Vecchio Continente attraverso 26 associazioni nazionali, riflettono quanto già riscontrato a livello italiano da Assogestioni. Il boom del mese di marzo che ha trainato il risultato trimestrale sembra tuttavia destinato a esaurirsi ad aprile, come hanno evidenziato i dati diffusi dall’associazione guidata da Domenico Siniscalco.

Tra gennaio e marzo 2012 in ogni caso, i fondi comuni europei armonizzati alla normativa Ucits hanno raccolto 91 miliardi di euro dai -50 miliardi del quarto trimestre del 2011: un miglioramento deciso, attribuibile soprattutto, come segnala Efama, alle operazioni di liquidità a lungo termine varate dalla Bce, che hanno temporaneamente contribuito ad alleviare le tensioni sui mercati finanziari.  In particolare gli Ucits a lungo termine (che escludono i monetari), hanno registrato afflussi complessivi per 70 miliardi (-61 miliardi tra settembre e dicembre): all’interno di questa categoria va segnalato soprattutto il buon andamento dei prodotti obbligazionari, che hanno raccolto circa 49 miliardi di euro rispetto ai -11 miliardi della rilevazione precedente.

Gli afflussi deboli dei fondi azionari tuttavia (pari a 9 miliardi, comunque in miglioramento trimestre su trimestre), segnalano la persistente cautela degli investitori. I bilanciati hanno attratto invece otto miliardi. Completano il quadro dei prodotti armonizzati i fondi monetary, che hanno attratto nel trimestre circa 22 miliardi di euro, il doppio rispetto al periodo settembre-dicembre 2011. Sul fronte degli asset infine, al 31 marzo i fondi Ucits gestivano 5.961 miliardi di dollari +5,8% su trimestre, mentre i non Ucits avevano in mano 2.401 miliardi (+4,2%).

 

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