Julius Baer: per ora è meglio restare attentisti, sperando nella Bce

Concentrarsi sulle strategie di trading a breve termine, adottando un atteggiamento attendista o allocando solo in titoli di qualità. E’ questo il consiglio di Christian Gattiker, Capo strategia e ricerca di Julius Baer, secondo cui nell’attuale situazione di crisi, “solo l’intervento dell’istituto centrale europeo consentirà ai mercati dei capitali di evitare un crollo in stile Lehman”.

 Per quanto riguarda più nello specifico l’Italia, “al momento l’economia del Paese continua a risentire della rigidità del mercato occupazionale, con le sue regole severe per i licenziamenti e barriere elevate all’ingresso dei giovani e un conseguente aumento del tasso di disoccupazione nella popolazione di fascia inferiore ai 25 anni”, ha osservato l’analista. “L’incertezza che pervade la gestione della crisi del debito dell’eurozona non fa che esacerbare la situazione. Si esita a investire, mentre l’inasprimento delle condizioni del credito produce forti segnali di stretta creditizia e ovviamente questo malessere economico ostacola il raggiungimento dei requisiti di bilancio concordati”. Qualche barlume di speranza potrebbe venire secondo Gattiker dal calo del prezzo del petrolio e dall’indebolimento dell’euro nei prossimi mesi, uniti anche in questo caso a una politica monetaria della Bce ancora più espansionista.

 Allargando l’analisi a tutto il Vecchio Continente, “nel secondo trimestre 2012 vaste aree della periferia meridionale dell’eurozona si sono completamente staccate dall’economia mondiale e sono scivolate in una profonda recessione, aggiungendo una nuova dimensione alla crisi istituzionale a Bruxelles e alle difficoltà incontrate sul fronte della fiducia nell’euro: banche stracariche di prestiti in sofferenza sono alla vana ricerca di sostegno da parte dei governi nazionali fortemente indebitati e in bilico, e sperano allo stesso tempo in un aiuto immediato dal fondo di salvataggio o direttamente dalla Bce. Ma sebbene il nuovo picco raggiunto dalla crisi dell’euro stia intensificando le pressioni sull’Europa per l’adozione di misure rigorose e di ampio respiro, i recenti sviluppi schiuderanno anche nuove opportunità: “se i politici europei riusciranno ad agire in modo coordinato per affrontare allo stesso tempo sia la questione del debito sovrano che quella dell’indebitamento delle banche, fornendo così ai mercati finanziari soluzioni convincenti, fattibili e incentrate sulla crescita, riteniamo ci siano buone possibilità di accelerazione dell’espansione anche nell’eurozona”, ha affermato Christian Gattiker.

Quanto infine ai mercati emergenti, in previsione di una crescita economica globale del 3,3% nel 2012 e del 4% nel 2013, Christian Gattiker guarda con ottimismo al futuro, nonostante le prospettive congiunturali per l’Europa stiano assumendo tinte più fosche. Questi dati, tuttavia, mascherano tassi di espansione inferiori alla media indicati dalle proiezioni per le ex locomotive della crescita economica globale – Cina, India e Brasile –, colpite dal calo della domanda nei paesi sviluppati. In risposta al nuovo paradigma, queste nazioni hanno cominciato a concentrarsi maggiormente sulle proprie economie domestiche, compromettendo così la stabilità di prezzi e cambi e costringendo l’economia mondiale a muoversi verso politiche sempre più espansioniste. I mercati emergenti sfruttano lo spazio di manovra concesso dalla politica monetaria attraverso tagli dei tassi, mentre le banche centrali di piazze sviluppate come Stati Uniti, Giappone, Regno Unito ed eurozona devono continuare a fare appello a misure non convenzionali, visto che i tassi d’interesse sono già prossimi allo zero.

Nel complesso dunque, ha concluso l’esperto, “a breve termine continueranno a esserci buone opportunità per entrare e uscire dal mercato. Gli investitori sono chiamati a scegliere tra affrontare attivamente l’andamento altalenante delle piazze o assumere un atteggiamento attendista: chi è orientato al lungo termine deve restare vigile e tenere pronta la liquidità per i periodi in cui le decisioni politiche e le previsioni sulla crescita globale torneranno a fornire sorprese positive”.

 “Restare pazienti e seguire l’evolversi della situazione sul fronte del rischio indotto dalla politica dovrebbe rivelarsi una buona strategia nei prossimi mesi. Per coloro che invece preferiscono mantenere totalmente i propri investimenti, l’unico criterio valido è quello della qualità, offerta da società con impronta globale, ben posizionate e finanziariamente solide (tramite azioni od obbligazioni societarie), nonché dai titoli di Stato dei mercati emergenti. Dati i livelli tuttora bassi dei rendimenti, interessanti opportunità d’investimento sono rappresentate anche dalle obbligazioni societarie high yield, alcune delle quali ricompensano abbondantemente gli investitori per i rischi che corrono. Si tratta comunque di un settore dove la capacità di selezionare correttamente i titoli e l’ampia diversificazione dei singoli investimenti sono aspetti di cruciale importanza”.

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