Henderson Gi: “Tutto il possibile”, ma in un buon momento…

Tim Stevenson, manager del fondo Henderson Horizon Pan European Equity, espone le sue impressioni sui risultati dell’ultimo summit della Bce prima della pausa estiva, spiegando l’impatto che potrebbe avere sui mercati nel lungo termine.

DRAGHI: TUTTO IL POSSIBILE PER SALVARE L’EURO – “Venerdì scorso il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha affermato in modo piuttosto radicale che la Bce farà “tutto il possibile” per salvare l’Euro e “credetemi, basterà”. I vertici della Banca Centrale hanno sostenuto in pieno queste affermazioni, che hanno ricevuto il sostegno anche di alcuni leader europei e del Segretario al Tesoro americano Geithner. Quindi i mercati erano in trepidazione alla vigilia del summit Bce di giovedì 2 seguito dalla consueta conferenza stampa, l’ultimo incontro prima della pausa estiva”.

AFFERMAZIONI PERTINENTI – “La reazione iniziale a questo meeting è stata negativa, con gli operatori delusi dal fatto che non ci fossero le premesse per un’azione immediata e che i piani mancassero di dettagli in termini quantitativi e tattici. Tuttavia riteniamo che le affermazioni di Draghi siano state pertinenti e, a nostro avviso, è importante sottolineare alcuni passaggi particolarmente significativi del suo discorso. Innanzitutto, ha ripetuto il suo messaggio forte: la Bce farà tutto ciò che serve, compreso un intervento nei mercati obbligazionari sovrani, per migliorare la trasmissione della politica monetaria. Questo può voler dire “avviare direttamente operazioni di mercato di una dimensione adeguata a raggiungere l’obiettivo”; benché non sia specificato il livello di acquisizione delle obbligazioni, viene lasciato ampio spazio alla Bce per metter in campo tutto il possibile. Draghi, come chiunque altro, è evidentemente scontento dei rendimenti di alcuni mercati periferici che non hanno reagito alle misure volte a migliorare gli equilibri fiscali interni. Ha inoltre messo in chiaro che la Bce non può agire finché non ci sia una richiesta esplicita da uno o più stati membri (Spagna e/o Italia). Il marchio d’infamia che deriva da una richiesta d’aiuto, insieme all’intervento della Troika sulle mancanze dei singoli sistemi fiscali, ha fin qui evitato che questo accadesse; si spera che questo passo possa essere meno difficoltoso per i governi nazionali, considerando che il potere della Bce è lì a supportarli”.

PER RIDURRE IL DEBITO CI VUOLE TEMPO
– “Nonostante le reazioni contrastanti, riteniamo che Draghi stia ponendo le basi di un’azione decisiva e ci aspettiamo di assistere a nuovi interventi sui mercati obbligazionari (molto probabilmente acquisti di bond a breve termine) e a nuove azioni di supporto in tutti i settori attualmente disponibili, mentre sono in via di studio maggiori interventi a livello di sistema. In effetti, la mattina di venerdì 3 agosto gli spread dei paesi periferici si sono ridotti e i mercati azionari hanno colmato gran parte delle perdite subìte giovedì pomeriggio. Tutto ciò sta portando via molto tempo – ma la verità è per tutti evidente, che cioè ridurre l’enorme fardello del debito è un processo lungo. Alcune azioni intraprese per raggiungere questo obiettivo stanno paralizzando la crescita più di qualsiasi altra cosa – persino della delusione. Nel frattempo, nel mondo reale, i risultati del secondo trimestre sono stati in generale positivi e ci sono molti titoli europei scambiati a prezzi interessanti e che stanno mettendo a segno delle buone performance”.

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