Risparmio gestito, East Capital punta sulla Russia

UNA SCOMMESSA SULLA RUSSIA – Per sfruttare il potenziale dell’economia domestica russa, la società di gestione indipendente East Capital lancia un nuovo fondo alternativo, l’East Capital Russia Domestic Growth Fund. “Nonostante l’incertezza sulle prospettive economiche globali”, spiega la società in una nota, “l’economia russa conferma la sua tendenza positiva. Oltre alla disoccupazione, anche inflazione e tassi di interesse sono sui minimi record, mentre i salari sono cresciuti rapidamente. Di conseguenza, i consumi locali sono stati particolarmente robusti”.

OCCASIONI DI INVESTIMENTO – “A fronte delle condizioni attuali del mercato, ci sono buone opportunità di investimento in diverse imprese che beneficiano della crescita dell’economia locale in Russia”, dichiara in particolare Aivaras Abromavicius, partner e senior advisor di East Capital. L’obiettivo del fondo è creare un portafoglio concentrato contenente tra le dieci e le venti società che producano almeno metà dei ricavi in Russia, con una capitalizzazione di mercato superiore ai 500 milioni di dollari.

NIENT’ALTRO CHE RUSSIA – Ma perché solo Russia? “Le società esposte all’economia locale hanno prodotto in modo costante una crescita dei ricavi più alta rispetto alle società orientate alle esportazioni. Ci aspettiamo che questa tendenza prosegua. Lo hanno confermato i prezzi dei titoli, con le imprese orientate al mercato locale che hanno fatto meglio di quelle orientate alle esportazioni, e che quindi dipendono dalla domanda globale”, ha aggiunto Aivaras Abromavicius.

CARATTERISTICHE DEL FONDO
– Il fondo opererà in tutti i settori, investendo nei titoli che East Capital reputa sottovalutati e quindi con un ottimo potenziale di rendimento. La società si è impegnata a investire 15 milioni di euro nel primo closing, completato alla fine di agosto. Il fondo è domiciliato in Lussemburgo e aperto ad altri investitori istituzionali e qualificati. East Capital infine avverte che terrà “un ruolo attivo nella gestione del portafoglio, tramite la nomina dei membri del consiglio di amministrazione, e nelle decisioni che coinvolgono gli azionisti, al fine di tutelare i diritti dei soci di minoranza e migliorare gli standard di corporate governance, se necessario”.

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