NO ALLA TASSA SUI DEPOSITI – Si moltiplicano nelle ultime ore i commenti dei gestori sulla situazione di Cipro, dopo che il Parlamento del Paese ha bocciato a grande maggioranza l’impopolare proposta del governo di una tassa sui depositi, che aveva provocato numerose proteste tra i cittadini. Una bocciatura che mette di fatto a rischio il salvataggio internazionale di cui l’isola ha bisogno per evitare il default e il collasso del sistema bancario.
IL COLLASSO ORA E’ PIU’ VICINO – Nonostante il tentativo del governo di far passare il provvedimento per ottenere un piano di salvataggio da 10 miliardi di euro escludendo dalla misura i piccoli risparmiatori, 36 dei 56 parlamentari hanno votato no e 19 si sono astenuti. Un deputato era assente. Ora il piccolo stato europeo è più vicino al fallimento finanziario, con potenziali gravi conseguenze per il resto della zona euro.
LAGARDE: SOSTEGNO AGLI SFORZI DI CIPRO – Il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde ha assicurato comunque che i creditori internazionali sosterranno gli sforzi di Cipro per ottenere quelli che ha definito “tassi più progressivi” per i prelievi sui depositi.
EURO AI MINIMI DA NOVEMBRE – La crisi cipriota intanto ha gettato nel panico i mercati europei, con l’euro che ieri è scivolato ai minimi da novembre fino a 1,2856 dollari per il probabile stallo sul salvataggio del Paese.
JP MORGAN – A gettare benzina sul fuoco anche i commenti di alcuni esperti: l’analista di Jp Morgan Alex White per esempio sostiene che gli investitori debbano “preparasi al ritorno del rischio di uscita dall’euro” ed evidenzia come la posizione dura della Germania indichi che Berlino è disposta a gestire le ricadute dell’uscita di Cipro dall’euro.
PIMCO – Sulla stessa linea l’amministratore delegato di Pimco Mohamed El-Erian, secondo cui ora l’Europa rischia di “saltare in aria”. Tra l’altro la società ha ridotto la propria esposizione alla moneta europea perché “ha senso pensare a questa cosa non solo come errore politico ma anche come riconoscimento che l’euro è lontano dall’essere una perfetta moneta di riserva”.
CREDIT SUISSE – Toni più cauti dal Credit Suisse, che ieri parlava di “solo moderati rischi di contagio verso paesi come Spagna o Italia, grazie alla protezione offerta dall’Omt varato lo scorso autunno dalla Bce”.