Sondaggio Morningstar: gestori cauti sull’Italia, ma niente rischio contagio

POLLICE VERSO PER L’ITALIA – I gestori bocciano l’Italia per l’incerta situazione politica, ma non temono un rischio di contagio per l’Europa. È quanto emerge dall’ultimo sondaggio di Morningstar condotto tra le principali società di gestione e intermediazione che operano in Italia. Sulla strategia di investimento, le posizioni non sono unanimi. Da una parte, c’è chi preferisce assumere un atteggiamento prudente di fronte alla prospettiva di un aumento della volatilità. Dall’altra, c’è chi considera i possibili ribassi come un’occasione per incrementare la posizione azionaria. A partire dalla seconda metà di marzo, i mercati europei sono scesi a causa delle nuove tensioni sul debito sovrano generate soprattutto da Cipro e Slovenia.

AZIONARIO ANCORA INTERESSANTE – I gestori non escludono volatilità nel breve, si legge nella nota diffusa da Morningstar, ma preferiscono concentrarsi sulle prospettive di medio periodo. Le valutazioni dei titoli azionari restano interessanti dal punto di vista dei bilanci aziendali e molte società possono beneficiare dell’esposizione alla crescita mondiale. Per questa ragione, il 68,8% degli intervistati si aspetta un rialzo delle Borse nei prossimi sei mesi, a fronte di un 12,5% di pessimisti. Rispetto a marzo, le previsioni per l’Italia sono peggiorate: oltre il 31% dei gestori si aspetta un ribasso nei prossimi sei mesi – nessuno invece lo prevedeva a marzo – e un altro 25% pronostica l’oscillazione attorno agli attuali livelli.

CALA IL NUMERO DEGLI OTTIMISTI – La principale preoccupazione riguarda l’instabilità politica, la difficoltà a formare un governo e l’ipotesi di nuove elezioni a breve. Il settore finanziario, che è quello che pesa di più su Piazza Affari, è il più penalizzato dalla situazione di incertezza, per la sua forte esposizione ai titoli di Stato. Secondo le statistiche della Banca d’Italia, il sistema bancario possiede 351,6 miliardi di euro di governativi, il livello più alto dal 1998. Quanto a Wall Street, la Borsa americana ha corso molto negli ultimi mesi, dal momento che è stata influenzata meno dalle tensioni europee. I gestori sono ora più cauti sul proseguimento del rally, alla luce anche di alcuni dati macro deludenti, come quelli sul mercato del lavoro. Uno su due si aspetta un rialzo delle quotazioni azionarie (erano il 71% a marzo). I pessimisti sono il 18,8%, più del doppio rispetto al mese precedente.

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