LE RICHIESTE DELLA TROIKA – “Si tratta di tagli di spesa pubblica di stipendi e pensioni che ammontano a circa 1,3 miliardi di euro, pari a circa lo 0,8% del Pil, e fanno parte delle misure – per 5 miliardi di euro complessivi – che il Portogallo deve mettere in atto per allinearsi alle richieste della Troika e ricevere così la prossima tranche di 2 miliardi di euro di aiuti”, osserva Vitolo. La Troika ha già concesso al Portogallo un anno di tempo in più per centrare gli obiettivi di deficit e, alla luce delle difficoltà evidenziatesi nel 2012, ha alzato dal 3,3% al 5,5% il target per il 2013.
TAGLI ALLA SPESA SOCIALE – Tuttavia, commenta il numero uno di Consultinvest, “la perdita di 1,3 miliardi di euro su 5 (il 25%) mette a serissimo rischio il procrastinato obiettivo. Rimane la strada dei tagli di spesa sociale su salute, educazione e sicurezza sociale, che però implica uno scontro politico duro con l’opposizione che già chiede le dimissioni di Coelho”.
UNA POSSIBILE SOLUZIONE – Una possibile soluzione che sarà esplorata dall’Eurogruppo nelle prossime settimane, scrive ancora Vitolo, “è l’allungamento delle scadenze dei prestiti sui 78 miliardi di euro di aiuti previsti nel programma triennale della Troika”. Si parla di una dilazione di 7 anni per le scadenze del 2016 e del 2021 ma che sarebbe condizionata comunque all’approvazione di altre misure sostitutive di bilancio come quelle relative al taglio alla spesa sociale.
UN NUOVO SHOCK PER L’AREA EURO – Se il Portogallo non dovesse riuscire a trovare una accordo politico interno per nuove misure, conclude Vitolo, “il rischio potrebbe essere quello della necessità di un nuovo programma di aiuti che rinnovi quello in scadenza nel 2014, eventualità che provocherebbe un nuovo pericoloso shock per l’area Euro”.