Bnp Paribas IP continua a sottopesare le obbligazioni societarie investment-grade

LA LIQUIDITA’ COMPENSA LA FRENATA DELLA CRESCITA – “La congiuntura economica globale sta ancora attraversando una fase di rallentamento ma, in assenza di ulteriori peggioramenti, la situazione attuale non sembra preoccupare i mercati oltre misura”, osserva Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas Investment Partners. “Le politiche monetarie di stimolo e l’abbondante liquidità presente a livello globale dovrebbero infatti compensare la frenata della crescita”, come dimostra l’andamento dell’indice azionario tedesco DAX che – analogamente ai mercati Usa – ha toccato i massimi storici.

ANCORA NEUTRALI SUL COMPARTO AZIONARIO GLOBALE – D’altra parte gli altri indici europei si attestano ancora su livelli nettamente inferiori ai picchi registrati prima della crisi e l’indice Msci Europe perde ancora il 25% rispetto al record del luglio 2007, rileva ancora Tardino. Per questo Bnp Paribas IP “non ha modificato la ponderazione neutra nel comparto azionario globale”.

SOTTOPESO NELLE OBBLIGAZIONI SOCIETARIE INVESTMENT GRADE – I rendimenti delle obbligazioni societarie si sono ridotti ai minimi storici, soprattutto grazie alla flessione degli interessi sui titoli di Stato, mentre gli spread non sono ancora scesi a minimi record. “Deteniamo una posizione neutra nel segmento delle obbligazioni societarie europee: a nostro avviso le valutazioni di questi titoli sono negative, ma per il momento il sostegno della politica monetaria consente di non variare la nostra allocazione in un sottopeso nel segmento delle obbligazioni societarie investment-grade”.

EUROZONA, ECONOMIA ANCORA IN CONTRAZIONE –
Per quanto riguarda nello specifico la zona euro, “nel primo trimestre l’attività economica si è contratta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, facendo segnare il sesto calo consecutivo, una tendenza al ribasso probabilmente destinata a continuare, visti gli indicatori prospettici”. Tuttavia, continua Tardino, “vi sono dei barlumi di speranza: la produzione industriale, infatti, è aumentata e potrebbe spingere la crescita dell’occupazione, ma non da un giorno all’altro. Per il momento, i consumatori dell’eurozona devono fare ancora i conti con una disoccupazione in aumento e una stagnazione dei redditi”.

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