Nguyen (Pictet AM): ecco perché siamo ottimisti sul mercato azionario

LO SCENARIO DI MERCATO – In ottobre le piazze azionarie e obbligazionarie hanno registrato un netto rimbalzo in vista di una prosecuzione del programma di acquisto di bond della Federal Reserve, osserva Laurent Nguyen, gestore del fondo azionario Pictet Quality Global Equity. La banca centrale Usa ha infatti annunciato il rinvio del tapering in settembre (con grande sorpresa dei mercati), e mantenuto invariata la politica monetaria in ottobre, senza però escludere la possibilità di una riduzione del quantitative easing prima di fine anno. Tra i listini dei Paesi industrializzati si è distinta l’Europa dove, come confermano i dati di questo mese, è in atto una ripresa. È andata peggio alle borse nipponiche, penalizzate dal vigore dello yen e dai crescenti timori legati al previsto aumento dell’IVA e al contestuale pacchetto di stimoli da JPY 5.000 miliardi. I titoli value a elevata capitalizzazione hanno battuto quelli growth a bassa capitalizzazione, invertendo una tendenza in atto dalla metà dello scorso aprile.

PERFORMANCE – Il comparto ha perso terreno nei confronti dell’MSCI World. In mancanza di una chiara predominanza di titoli ciclici o difensivi, l’allocazione settoriale non è stata determinante ai fini della performance (+0,08%), e gran parte del ritardo si deve alla selezione titoli nei settori dei beni voluttuari, dell’informatica e delle telecomunicazioni. A livello geografico, siamo stati penalizzati dal sovrappeso del Giappone (-0,16%) e dalle partecipazioni statunitensi (-0,13%). Quanto ai singoli titoli, le posizioni lunghe su Yahoo! Japan, China Mobile, Gap, Power Assets Holding e quella corta su Google hanno eroso la performance relativa. Positivo, per contro, il sovrappeso di Gjensidige Forsikring, Associated British Foods, Chugai Pharmaceuticals, Cardinal Health e Kimberly-Clark.

ATTIVITA’ DI PORTAFOGLIO – Nel mese in esame non abbiamo modificato la composizione del portafoglio, che resta quindi ben diversificato ed entro i limiti di rischio con circa 200 posizioni, un beta di 0,72 e un tracking error del 5,4%. In termini settoriali, le principali sovraponderazioni riguardano beni di prima necessità, beni voluttuari e utility, le maggiori sottoponderazioni interessano finanza, informatica ed energia. A livello geografico, sovrappesiamo il Giappone e sottopesiamo leggermente la Germania.

PROSPETTIVE – I mercati azionari dovrebbero godere ancora della schiarita delle previsioni macroeconomiche e del probabile proseguimento delle misure di stimolo delle autorità monetarie, anche se i sondaggi sul sentiment indicano una fiducia eccessiva. Il nostro ottimismo sul fronte azionario si basa su una serie di fattori. La decisione della Fed di posticipare il tapering in attesa di una ripresa economica sostenibile ha sicuramente tolto di mezzo uno dei rischi maggiori. Il ripristino dei servizi pubblici negli USA dopo due settimane di chiusura è un altro elemento a favore delle borse. Riteniamo inoltre che il dibattito sul tetto del debito non inciderà in misura drastica sulla crescita statunitense. La ripresa delle negoziazioni su questo fronte dovrebbe causare meno turbolenze sui mercati, dal momento che c’è più margine per un compromesso fra Democratici e Repubblicani. Positiva anche la stagione di pubblicazione dei bilanci negli USA, che evidenzia una continua discreta crescita degli utili societari in un momento in cui l’espansione del PIL è inferiore al dato storico. Infine, le borse sono favorite dalla stabilizzazione dei mercati emergenti, dove si registra un miglioramento degli indicatori di tendenza, una minore volatilità e una maggiore fiducia degli investitori. 

GLI INGREDIENTI DI UNA BUONA GESTIONE
– Un’intensa attività di ricerca basata su vent’anni di dati ci ha permesso di individuare le caratteristiche comuni alle società in grado di offrire al tempo stesso una buona tenuta in un mercato al ribasso e solide perfomance nel lungo periodo. Prudenza, stabilità, politiche favorevoli agli azionisti e valutazioni ragionevoli: sono questi, a nostro parere, gli ingredienti di una società di qualità. Eppure, spesso il mercato li sottovaluta, creando delle inefficienze. I sottoscrittori di Quality Global Equities beneficiano di un processo di investimento quantitativo sistematico che privilegia aziende molto solide ma sottovalutate a livello globale. Grazie a un approccio orientato al contenimento dei rischi, la strategia del portafoglio consente di ottenere una performance più stabile ma ugualmente interessante nel lungo periodo.

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