Invesco, rendimenti elevati e crescita costante

PARLA GIULIANO D’ACUNTI – Diversificare, controllare il rischio e puntare sulle cedole può dare buoni risultati, pur in una fase tanto complessa. Ne sanno qualcosa i gestori di Invesco, tanto che il comparto Pan European High Income Fund, che combina azioni e reddito fisso, si sta comportando bene: +14,49% a un anno. Il gruppo, che ha in Giuliano D’Acunti il suo head of sales in Italia, ci sta puntando molto.

A sette anni dal lancio, il fondo a cedola Invesco Pan European High Income incassa risultati in costante crescita. Come è composto?
Offre un rendimento più elevato rispetto alle obbligazioni corporate investment grade, con un potenziale di crescita del capitale a lungo termine e una duration bassa. Il fondo investe principalmente in titoli di debito europei ad alto rendimento ma può destinare fino al 30% del patrimonio a investimenti in liquidità, strumenti del mercato monetario e titoli europei ad alto dividendo. Nel dettaglio, il comparto, lanciato a settembre 2006, retrocede agli investitori una cedola trimestrale a percentuale variabile legata al rendimento dei titoli e mantiene un’esposizione del 20% circa sulla liquidità e sui bund investendo un massimo del 30% in titoli europei di società che staccano dividendi e cash per consentire un’elevata diversificazione dei rischi.

Su cosa si basa l’approccio di investimento?

Sulla selezione dei singoli titoli che sono inseriti in portafoglio dopo aver considerato le implicazioni degli aspetti macro e il loro potenziale impatto, valutando opportunità nel breve e nel lungo termine. L’obiettivo primario del fondo è la generazione di reddito. La possibilità di investire parte del portafoglio in azioni può rivelarsi molto utile dato che questi titoli possono contribuire al rendimento della componente obbligazionaria.

La maggior parte del rendimento proviene appunto da una combinazione di titoli high yield, debito bancario e azioni. L’high yield non ha ancora finito la sua corsa, dunque?

Le attuali condizioni macroeconomiche fanno ritenere che il mercato delle obbligazioni high yield abbia ancora ottime prospettive di crescita. Per questo abbiamo deciso di puntare su una soluzione d’investimento ampiamente diversificata con cedola, in grado di sfruttare, oltre alle occasioni offerte da questa asset class, anche altre tipologie a reddito fisso e le opportunità del mercato azionario con un attento controllo del rischio. Un evidente segnale di successo di questo mercato è proprio la sua espansione. A partire dall’introduzione dell’euro, il segmento investment grade paneuropeo ha incrementato il suo valore del 274%, con un tasso di crescita nominale annualizzato pari al 7,3%. Nello stesso periodo, da gennaio 1999 al 2013, il mercato high yield paneuropeo è lievitato da meno di 5 miliardi di euro con 37 emissioni a 266 miliardi con 551 emissioni, per un tasso di crescita annualizzato superiore al 32%. Negli ultimi anni, le dimensioni del mercato si sono ampliate notevolmente. Inoltre il mercato è ben diversificato, poiché conta emittenti in 32 Paesi che operano in settori diversi e hanno rating creditizi eterogenei. Poi, oltre alla diversificazione interna dell’high yield europeo, anche il mercato nel suo complesso è ben diversificato a livello di asset class. La correlazione dei rendimenti complessivi dei titoli high yield europei con i bund è pari a -0,34, rispetto a una correlazione del +0,51 per le obbligazioni corporate investment grade (fonte Merrill Lynch, Bloomberg. Calcolo sulla percentuale di rendimento complessivo, dati mensili dal 31 dicembre 1998 al 31 maggio 2013, senza copertura).

Per gli investitori obbligazionari, comunque, la fase attuale è tutt’altro che semplice. Qual è la sua opinione a riguardo?
La loro sfida consiste nel mitigare gli effetti provocati dal rialzo dei rendimenti sui titoli di Stato mentre la ripresa economica acquista vigore. Il graduale ritiro delle politiche ultra accomodanti negli Stati Uniti e i livelli estremamente bassi dei rendimenti, invece, impongono cautela nell’investimento in obbligazioni governative.

Chi gestisce il fondo? Ci dà qualche dettaglio in più su questo punto? Nomi?
L’asset allocation e la gestione della componente obbligazionaria sono affidate a Paul Causer e Paul Read, co-responsabili del team fixed income di Invesco di Henley. La componente azionaria, dal canto suo, è sotto la responsabilità di Stephanie Butcher, gestore del team azionario europeo di Invesco di Henley. Ciascuno ha 20 anni di esperienza sui mercati finanziari.

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