Cervellin (GAM): “La fine del gestore classico”

L’inflazione non è ancora un tema nell’agenda dei banchieri europei, ma dall’altra parte dell’Atlantico la Federal Reserve ha cominciato con gradualità l’inversione della politica monetaria. Il contesto attuale impone di guardare alle strategie di lungo termine. BLUERATING ne ha parlato con Riccardo Cervellin (nella foto), amministratore delegato di GAM (Italia) Sgr.

Siamo a un punto di inversione delle politiche monetarie, come deve attrezzarsi un investitore obbligazionario?

In questo cambio di gioco è sempre meno conveniente cercare rendimento con rischio crescente, come è stato fatto fino a oggi: quando le obbligazioni governative hanno portato i tassi a zero o addirittura negativi ci si è spostati verso quelle societarie, quando si sono compressi i rendimenti anche di queste ultime ci si è spostati verso titoli a elevato rendimento ma di minore qualità come gli high yield. Guardando al lungo termine è il momento di orientare la diversificazione verso strategie “Fixed Income Replacement”, ovvero che puntano a rimpiazzare il vecchio investimento obbligazionario e soprattutto, per chi ricerca ampia diversificazione
e delega di gestione, strategie absolute return.

Anche strategie sistematiche?

Sì. Sono uno strumento che consente di ampliare ulteriormente la diversificazione anche con strumenti di gestione con “pilota automatico”, gli algoritmi non hanno bias comportamentali,
non si lasciano distrarre dalle emozioni. Algoritmi complessi e continuamente testati applicano
a un numero elevatissimo di
titoli regole, strategie e modelli elaborati da team multidisciplinari di scienziati. Possono applicare contemporaneamente numerose strategie e modelli di gestione su un numero elevatissimo
di posizioni con rapidità e, soprattutto, senza le trappole cognitive descritte dalla finanza comportamentale. Non cedono alle emozioni, non hanno paura o non sono vittime dell’avidità, eseguono ciò che i ricercatori han detto loro di fare. Comunque le decisioni non sono prese da un computer, le decisioni si basano sulle istruzioni che l’uomo ha stabilito al verificarsi di determinati accadimenti. Alla fine è sempre l’essere umano che decide.

Non c’è il rischio che le gestioni sistematiche prendano il posto dei gestori in carne e ossa?
No, questo non lo credo. Mi spiego meglio: il progresso tecnologico, le nuove frontiere dell’intelligenza artificiale, della Fintech, della robo advisory produrranno vere e proprie “disruption” nell’industria bancaria e nella nostra. I modelli di business dovranno rapidamente adeguarsi all’accelerazione del cambiamento. Ma non credo
che questo coinvolga la gestione attiva o, per lo meno, il rapporto tra gestione attiva e gestioni sistematiche. Queste ultime non sostituiscono ma affiancano le strategie tradizionali. Lo stile di gestione è un ulteriore fattore di diversificazione. Questo è
un problema comune a tutte
le rivoluzioni industriali: certe figure professionali tendono a essere sostituite. Vero è che con le gestioni sistematiche viene meno il concetto del gestore classico che compra e vende titoli ma si crea
la necessità di dotarsi di personale competente, capace di lavorare in team pluridisciplinari, non tanto per decidere quali titoli comprare o vendere, ma per elaborare modelli che dicano al computer quali titoli comprare e quali vendere. Il nostro team Systematic impiega una cinquantina di scienziati di tutte le discipline: matematici, statistici, biologi, psicologi e linguisti.

E GAM cosa offre in questo ambito?


Ricordo che il gruppo GAM è soprattutto “studio associato”
di gestori. In questa logica la società ha acquisito nel 2016
la Cantab Capital Partners, di Cambridge, un vero gioiello nelle gestioni multi asset sistematiche, che si avvantaggia anche della vicinanza alla celebre università per selezionare i migliori talenti.
Il 12 luglio saranno con noi in Italia esponenti del nostro team Systematic, esperti di intelligenza artificiale e psicologi: presenteremo a Milano anche questa nuova frontiera della diversificazione intelligente del portafoglio.

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