Bnp Paribas IP, si sta delineando un clima positivo per i mercati finanziari

CLIMA POSITIVO PER I MERCATI FINANZIARI – Le tendenze delle ultime settimane sono rimaste invariate: gli indici azionari tendono al rialzo, mentre i rendimenti obbligazionari sono in calo. Gli spread sui titoli di Stato dei paesi periferici dell’UE sono aumentati prima delle elezioni europee, ma poi si sono nuovamente ridotti. Invece, gli spread sui titoli societari e il debito dei paesi emergenti sono rimasti su livelli modesti. Inoltre, l’attuale contesto di mercato è caratterizzato da una bassa volatilità. Ci si potrebbe chiedere se gli investitori non stiano sottovalutando i rischi. A nostro avviso, spiega Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas Investment Partners, la politica monetaria, la ripresa graduale dell’economia (che non mostra segnali di vincoli di capacità produttiva) e l’inflazione stanno delineando un clima positivo per i mercati finanziari. Manteniamo un sovrappeso negli indici azionari globali e in Europa nel segmento delle obbligazioni societarie high-yield e nel settore immobiliare.

USA: L’ECONOMIA VA BENE – Gli indicatori prospettici suggeriscono che la crescita rimarrà su livelli discreti: al momento, il Leading Economic Index segnala una crescita del PIL vicina al 4% su base annua. Questa indicazione tuttavia potrebbe essere eccessivamente ottimistica, infatti, il Chicago Fed National Activity Index stima un tasso di crescita solo leggermente superiore al 2%. La Federal Reserve ha individuato nel rallentamento del mercato immobiliare un rischio di ribasso. Gli ultimi dati relativi a questo settore sono migliorati: le vendite di case (sia nuove che di vecchia costruzione) hanno registrato un aumento, ma su base annua sono in calo e ciò potrebbe penalizzare i prezzi (il prezzo medio delle case potrebbe tendere al ribasso poiché al momento vengono vendute numerose abitazioni relativamente economiche). A nostro avviso, questi dati inducono alla prudenza per il secondo semestre. Ad ogni modo, la fiducia dei consumatori ha tenuto bene, sorretta dal buon andamento del mercato del lavoro e dalla forza degli indici azionari, mentre l’indice PMI relativo ai servizi ha registrato un forte rialzo.

EUROPA: SI AMPLIA LA RIPRESA? – Il recente aumento dell’avanzo commerciale ha sostenuto la crescita e l’attuale tendenza al rialzo degli indici PMI dovrebbe essere seguita da un incremento degli investimenti. Inoltre, anche il recente miglioramento della fiducia, risultato superiore alle attese, rappresenta un fattore positivo per i mercati. La fiducia dei consumatori ha fatto segnare uno straordinario miglioramento: è ai massimi storici in Germania ed ha registrato un’impennata in Italia. I nostri esperti sono ottimisti sulla crescita nell’area dell’euro, benché tendiamo ad escludere che vi possano essere forti balzi in avanti degli investimenti societari e della spesa in consumi. Nel Regno Unito, gli investimenti in beni strumentali, sostenuti da un mercato immobiliare vivace, sono stati un traino per la crescita. La vivacità della spesa in consumi e del mercato del lavoro e le indicazioni positive del PMI manifatturiero hanno alimentato le speculazioni di un rialzo dei tassi da parte della Bank of England. Tenuto conto del vigore dell’economia britannica, riteniamo che il primo giro di vite sui tassi potrebbe arrivare verso la fine dell’anno.

GIAPPONE: SEGNALI DI RIPRESA – In Giappone, il rafforzamento dell’indice PMI manifatturiero e della fiducia delle piccole imprese consolida l’ipotesi di una crescita moderatamente positiva nella seconda parte dell’anno. La Banca del Giappone tuttavia ha raffreddato le attese di ulteriori misure di allentamento, indicando che intende impedire all’inflazione di superare il 2%. Questo atteggiamento potrebbe essere eccessivamente cauto: infatti, l’inflazione di fondo dovrebbe rallentare e non vi sono segnali di sensibili pressioni al rialzo sui salari. Tenuto conto dell’ingente deficit di bilancio del Giappone, della necessità di tassi d’interesse bassi sul debito pubblico e del rischio di una carenza di acquirenti di titoli di Stato, riteniamo che la Banca del Giappone al momento non abbia alternative e sia obbligata ad acquistare obbligazioni.

ASSET ALLOCATION: POSIZIONE NEUTRA PER LE AZIONI EMERGENTI – In Cina, l’indice PMI elaborato da Markit Economics è risultato superiore alle attese, rafforzando l’ipotesi di una stabilizzazione dell’economia, anche se la frenata del mercato immobiliare rappresenta ancora un rischio di ribasso. Per quanto riguarda gli altri paesi emergenti, Taiwan ha beneficiato di un aumento della produzione industriale e della crescita del PIL nel primo trimestre, la Corea del Sud ha registrato esportazioni in rialzo ma un indebolimento dell’economia interna, mentre in Messico il PIL è salito ma il tasso di crescita annuo è ancora abbastanza modesto rispetto agli standard messicani. Gli investitori si interrogano sull’opportunità di passare in posizione sovrappesata nei mercati azionari dei paesi emergenti. Attualmente consideriamo un contesto economico neutrale mercati emergenti: ovvero non riteniamo che il tasso di crescita disponga di notevoli margini di miglioramento rispetto al livello registrato negli ultimi due anni (appena inferiore al 5%). L’incremento delle esportazioni è contenuto, sia per quanto riguarda l’ambito delle economie emergenti sia per gli scambi con i paesi avanzati.

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