Risparmio gestito, Schroders scommette sui fondi Income

LE SOLUZIONI INCOME – Il mercato italiano sorride al business di una delle più note casa d’investimento internazionali. Che punta sulle soluzioni Income per rispondere alle esigenze di stabilità del reddito provenienti dagli investitori. Ne parliamo con Luca Tenani, il country head Italy Asset Management di Schroders.

Soddisfatti dei risultati di raccolta in Italia?
Il 2013 ha significato per noi il raggiungimento dei 13 miliardi di gestione in Italia. In generale, l’anno scorso è stato un buon anno per l’intera industria italiana del gestito e in particolare per gli asset manager esteri, la cui quota è cresciuta fino ad arrivare al 28%. I primi mesi del 2014 non fanno che confermare questo trend positivo (la raccolta nel primo trimestre è a quota 783,4 milioni secondo Assogestioni, n.d.r.), sia per l’industria che per Schroders.

In cosa si differenzia il vostro approccio al mercato italiano?
Abbiamo oltre due secoli di storia ed esperienza che hanno dimostrato la capacità della società di crescere fino a diventare uno dei leader mondiali con 324 miliardi di euro in gestione, oltre 3.500 professionisti in 27 Paesi e l’appartenenza all’indice Ftse 100. Ma la forza di un grande gruppo non si vede solo nelle grandi cose ma anche nelle piccole. Per questo siamo vicini, giorno per giorno, ai nostri collocatori con ogni mezzo, digitale e tradizionale, ma sempre in modo interattivo. Con www.schrodersportal.it, per esempio, formiamo e informiamo pf e private banker su fondi e mercati con il calcolatore dei fondi a cedola o i webinar tenuti dai nostri sales per incontrare i distributori senza che nessuno lasci il suo ufficio. Il tutto senza sacrificare l’attività di incontri sul territorio con Schroders Insite, la cui partecipazione può essere gestita anche tramite l’app dedicata myEvents, che nei primi tre mesi dell’anno ci ha permesso di incontrare 2.000 professionisti di 44 città italiane. Anche in termini di prodotti riteniamo di essere all’avanguardia. La gamma che offriamo copre tutte le principali asset class con performance premianti – visto che il 68% dei nostri fondi batte l’indice o i prodotti competitor su tre anni e il 74% su un anno – e strategie innovative e apripista quali i prodotti Dividend Maximiser e il fondo Frontier Markets Equity, la filosofia multiasset e l’approccio all’azionario europeo basato sul business cycle.

Settori e aree geografiche?
I riflettori oggi sono puntati sulle cosiddette soluzioni Income. Il bisogno di un reddito stabile è diventato impellente per molti investitori europei e soprattutto italiani. Schroders offre una vasta gamma di soluzioni focalizzate sulla selezione di titoli con flussi di dividendi e cedole, in ambito obbligazionario, azionario e multi-asset. L’acquisizione da parte di Schroders di Cazenove Capital nel luglio del 2013 ha rafforzato ulteriormente la nostra offerta con l’arrivo di alcuni dei migliori gestori e prodotti azionari europei disponibili sul mercato. L’approccio business cycle di Steve Cordell, che consiste nel selezionare i titoli analizzando la loro correlazione con il ciclo economico, è alla base di diversi fondi di successo long/short e absolute return, che perseguono nell’azionario europeo risultati stabili indipendentemente dalle condizioni di mercato. Spazi di crescita a livello globale li vediamo nei Paesi di frontiera: Schroders è stato uno dei primi gestori a credere nel loro potenziale lanciando nel 2010 il fondo Schroder Isf Frontier Markets Equity.

Schroders ha anche rafforzato il suo impegno nell’educational con Investimente.
Finora abbiamo raccolto circa 2.800 test sul sito www.investimente.it. Investimente, come hanno confermato molti nostri partner e player dell’industria, è un passo in più verso un modello evoluto di consulenza finanziaria che non può prescindere dalla componente emotiva presente in ognuno di noi. L’analisi dei dati raccolti, svolta dal Cresa, ha rilevato le trappole mentali in cui ricadono più frequentemente gli investitori e gli stessi consulenti individuando interessanti correlazioni, per esempio, tra felicità e attitudine al rischio.

Quale asset allocation per i prossimi mesi?
A livello globale si conferma una situazione macroeconomica in recupero, per quanto modesto, sul fronte della crescita. In un contesto caratterizzato da basse pressioni inflazionistiche e da politiche monetarie tutto sommato accomodanti, la nostra preferenza continua a essere per le azioni, equamente distribuita su Europa e Usa. Siamo positivi sull’azionario asiatico e costruttivi sul debito emergente, puntando su quei Paesi e titoli meno correlati al Treasury americano. Nel settore delle obbligazioni governative manteniamo un posizionamento neutrale sulla duration. Sul fronte corporate riteniamo improbabile un’ulteriore compressione degli spread negli Stati Uniti, mentre in Europa il livello modesto delle operazioni societarie e il potenziale stimolo monetario della Bce offrono ulteriore sostegno all’investment grade.

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