La tassazione sulle rendite finanziarie spingerà la ricerca di rendimenti, lo credono i gestori

PARLANO I GESTORI – L’aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie dal 20% al 26% (qui la notizia) è una mossa che certamente non incentiva gli investimenti. E il risparmio gestito non andrebbe tassato alla pari dei profitti derivanti da speculazioni. Detto questo, sembra che gli investitori abbiano ormai scontato la notizia dell’aumento, senza lasciarsi prendere dal panico. Sono queste le opinioni dei gestori sentiti da BLUERATING in merito alla nuova tassazione (qui la voce dei promotori finanziari sull’aumento).

RICERCA DI RENDIMENTO
– “Il rendimento del risparmio gestito dovrebbe essere trattato diversamente dal profitto che si ottiene con una speculazione mordi e fuggi” È questa l’opinione di Matteo Villani, managing director di Vontobel AM. “Credo che questa misura un po’ di impatto ce l’avrà nelle scelte degli investitori. C’è da dire anche che, probabilmente, questo impatto sarà controbilanciato dalla ricerca di performance: i rendimenti sono talmente bassi che credo si avrà un po’ di effetto sostituzione, per cui un investitore penserà: ‘è meglio che mi tassino al 26% una plusvalenza quando questa plusvalenza è maggiore’. In ogni caso, avrei distinto tassazione su risparmio gestito e tassazione sulla speculazione finanziaria”.

UNA NOTIZIA ORMAI DIGERITA
– Per Corrado Caironi, Investments Strategist di Research & Capital Allocation, la clientela ha invece ormai ampiamente digerito e scontato l’aumento dell’aliquota sulle rendite finanziarie. Mentre dal punto di vista consulenziale “c’è stata una maggiore attenzione sui singoli portafogli: per esempio sui titoli azionari che hanno corso di più negli ultimi mesi ci sono state delle prese di beneficio per avvantaggiarsi sul 20%: la scelta in alcuni casi è stata dunque non quella di lavorare sull’affrancamento, ma di lavorare appunto sui singoli titoli e questo si è visto anche sul mercato azionario”.

NUOVA LINFA ALLE POLIZZE UNIT LINKEDEnzo Furfaro, amministratore delegato di Skandia Vita, divisione italiana del gruppo Old Mutual, si aspetta invece che l’aumento della ritenuta fiscale sulle rendite finanziarie porti nuova linfa alle polizze unit linked. “Con questi ultimi aumenti le unit linked si confermeranno strumenti interessanti per i clienti e per i loro differenti bisogni: un esempio possono essere i titolari d’imprese familiari alle prese con il passaggio generazionale che potrebbero guardare con favore alle unit per la loro capacità di coniugare investimenti finanziari e pianificazione successoria in un regime fiscale favorevole”.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: