Ing IM, puntiamo con decisione sul real estate nella zona euro

ING IM – L’azionario sul real estate è un settore molto gettonato dagli investitori alla ricerca di rendimento, per questo sta sovraperformando le altre asset class, osservano gli esperti di Ing IM nell’ultimo “Market express” diffuso dal gruppo. “Gli ultimi sviluppi sul fronte monetario tuttavia, ci hanno spinti a ridurre il nostro sovrappeso sul comparto immobiliare globale. A livello regionale invece, abbiamo aumentato la nostra esposizione all’Eurozona e ridotto quella al Regno Unito”.

REGNO UNITO – La corsa registrata di recente dal settore, spiegano ancora  da Ing IM, potrebbe però diventare meno regolare in scia alla speculazione su quando e quale banca centrale deciderà di passare a una politica monetaria più restrittiva impattando il rendimento dei bond. Il deciso incrememto degli yield dei bond a dieci anni registrato a maggio e giugno 2013, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito, scatenato dal discorso di Ben Bernanke sul “tapering”, è ancora fresco nella mente degli investitori: quell’aumento aveva provocato una forte correzione nell’equity immobiliare. Secondo gli esperti di Ing, la prima banca centrale a muoversi dovrebbe essere quella britannica, come ha confermato il governatore della BoE, Carney, nel suo discorso dello scorso 12 giugno, causando un’immediata correzione del mercato immobiliare domestico.

ZONA EURO – Proprio alla luce di questo la posizione di sovrappeso sul Regno Unito è stata ridotta a “neutrale”, mentre è stato aumentato il sovrappeso sul mercato della zona euro, dove le valutazioni sono ritenute più interessanti.

UNA VALUTAZIONE GLOBALE – Infine, Ing Im ha ridotto la posizione sul real estate globale, ritenendo che la parte più semplice del viaggio sia ormai alle spalle e che si prospettino nuove difficoltà.  Globalmente, concludono gli esperti, “rimandiamo positivi sull’equity immobiliare, perché i fondamentali sui mercati sviluppati stanno migliorando e la ricerca di rendimento dovrebbe rimanere elevata acora per qualche tempo. Questo discorso vale soprattutto per la zona euro, mentre in altre parti del mondo, in particolare nel Regno Unito, il meglio potrebbe già essere alle nostre spalle”.

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