Bnp Paribas IP, la Cina piace di più rispetto ai mercati emergenti

I MERCATI FINANZIARI – Nelle ultime settimane i mercati finanziari si sono dimostrati sostanzialmente impenetrabili al crescente flusso di notizie negative tra cui una revisione al ribasso, dal 3,7% al 3,4%, delle previsioni dell’FMI sulla crescita mondiale per il 2014 e l’intensificarsi dei rischi geopolitici. Come ricorda Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas IP, nella strategia settimanale del gruppo, l’escalation del conflitto nella striscia di Gaza e l’abbattimento del volo MH17 nei cieli dell’Ucraina hanno portato l’attualità geopolitica al centro dei riflettori con un conseguente aumento dell’incertezza. I solidi dati del Pil statunitense hanno aperto la discussione sui ritmi dell’exit strategy della Fed e ciò ha influito negativamente sulle azioni dei paesi sviluppati, mentre i mercati emergenti hanno beneficiato del miglioramento dei dati cinesi. Gli investitori hanno dimostrato un interesse per strumenti finanziari con un grado di rischio inferiore assumendo posizioni in obbligazioni di paesi considerati “porti sicuri”. Il rendimento del Bund a 10 anni ha toccato un nuovo minimo storico dell’1,109% il 29 luglio. Bisognerà seguire da vicino l’evoluzione di questo scenario per stabilire se offre opportunità o è il preludio di un peggioramento.

 ASSET ALLOCATION: CINA SOVRAPPESATA RISPETTO AI MERCATI EMERGENTI –
Il gestore mantiene una posizione neutra nel comparto azionario internazionale. La posizione sovrappesata nella grande Cina (comprendente la Cina continentale, Hong Kong e Taiwan) rispetto ai mercati emergenti mondiali, da noi recentemente assunta riflette una visione più costruttiva nei confronti dei mercati in via di sviluppo. Riteniamo che il sentiment negativo sia eccessivo e si traduca in basse valutazioni e posizioni nette corte. Sovrappesiamo inoltre l’eurozona rispetto al Regno Unito e abbiamo rettificato la nostra esposizione alle obbligazioni societarie high-yield europee in modo tattico. Abbiamo proceduto ad alcune cessioni sulla base della riunione di giugno della Bce, ma abbiamo incrementato la nostra esposizione all’aumentare dei rendimenti. Dati i tassi di default nel complesso bassi e i dati patrimoniali societari generalmente soddisfacenti preferiamo effettuare operazioni di carry trade su tali obbligazioni. Privilegiamo inoltre il carry trade sul debito dei mercati emergenti denominato in valuta locale. Abbiamo assunto posizioni lunghe in obbligazioni indicizzate all’inflazione dell’eurozona contro titoli di Stato nominali in quanto riteniamo che l’inflazione scontata dai titoli indicizzati sia troppo bassa. In generale la posizione del gestore nei titoli del settore immobiliare è neutra. Abbiamo assunto una posizione neutra nelle obbligazioni convertibili, nelle materie prime e nella liquidità. Abbiamo inoltre adottato una nuova posizione core: posizione lunga in azioni europee contro titoli europei del settore immobiliare.

POSIZIONI MULTI-ASSET FLESSIBILI –
Nell’ambito del nostro approccio multi-asset flessibile, sovrappesiamo i titoli di Stato italiani rispetto ai titoli di Stato del Regno Unito. In Germania, dopo la fissazione del livello di stop-loss, abbiamo chiuso la posizione lunga in Bund a 5 anni contro il Bund a 30 anni. Sovrappesiamo inoltre il debito messicano denominato in dollari USA contro i Treasury a 10 anni. Negli Stati Uniti, abbiamo assunto, in aprile, una posizione lunga in swap sull’inflazione a cinque anni, per riflettere le nostre anticipazioni su un aumento dell’inflazione superiore a quanto previsto dal mercato. In Europa abbiamo acquisito contratti a termine a cinque anni sul debito “investment grade”.

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