Fondi quotati, Astolfi (M&G): non c’è spazio per i “gommisti fai-da-te”

NIENTE “GOMMISTI FAI-DA-TE” – Con la quotazione dei tradizionali fondi comuni aperti a Piazza Affari “non cambia nulla. Facendo ricorso a una metafora, è un po’ come con le gomme delle auto. Quasi nessuno se le cambia da solo. Pochissimi comprano fondi senza il gommista”. Questo il commento che BLUERATING ha raccolto presso Matteo Astolfi, director di M&G Investments in Italia.

Lo chiediamo anche a lei: quale effetto avrà questa novità sulla vostra strategia e sul vostro business?

Nessuno. La quotazione dei fondi va nella direzione di una maggiore liberalizzazione, favorisce l’ampliamento dell’offerta e, per esteso, la competizione. Siamo una casa inglese e siamo convinti che una maggiore concorrenza e ancora più canali distributivi possano solo far bene e rendere più efficiente la nostra industria, così come accade per tutte le altre industrie.

Quali effetti, invece, per la consulenza specializzata?


La quotazione dei fondi potrebbe portare a una maggiore partecipazione attiva da parte dell’investitore finale nel processo delle scelte di investimento, cosa che non è però sinonimo di investimenti fai-da-te. Non è auspicabile che l’investitore finale si ritrovi senza più consulenza e ricorra al fai-da-te o all’execution-only, che potrebbe diventare molto pericoloso e controproducente (forse maggiore trasparenza sulle commissioni, ma con maggiori costi complessivi per il cliente finale): il ruolo della consulenza specializzata è e continuerà a essere fondamentale, in quanto strettamente legato alla tutela del risparmiatore. Come dicevo, non ci aspettiamo un proliferare di gommisti fai-da-te.

Non perdere lo speciale “fondi quotati” sul prossimo numero del mensile Bluerating.

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