ASSISTENZA DI QUALITA’ – “Riteniamo che la prossima quotazione dei fondi comuni di investimento in Borsa potrà avere un forte effetto virtuoso sul settore dell’asset management“. Questa la premessa di AcomeA. Che aggiunge: “la strada tracciata porta a una maggiore liberalizzazione del settore, favorendo la concorrenza e la competizione, e va a diminuire notevolmente le barriere di accesso al mercato. La creazione di un canale di accesso nuovo e familiare per il risparmiatore porterà a uno strutturale aumento della domanda, dato che va ad aggiungersi e non a sostituirsi a quello già esistente. La compravendita dei fondi a Piazza Affari aiuterà inoltre a far emergere il valore del gestore e dell’intermediario nella sua funzione di assistenza al cliente”.
Come risponderà, dunque, la vostra strategia?
AcomeA sgr sta valutando con interesse l’evoluzione della vicenda dati i forti vantaggi per i risparmiatori e l’allineamento degli interessi di questi con la società di gestione. Le opportunità che si creano sembrano particolarmente rilevanti per una società indipendente come AcomeA e orientata alla trasparenza, all’accessibilità dei prodotti e alla relazione con il cliente. Non dimentichiamo che AcomeA, già da tempo, dà ai clienti retail la possibilità di acquistare i propri fondi in modalità execution-only (Classe A2), direttamente online senza un servizio di consulenza né i costi annessi.
Quali rischi e opportunità per l’investitore, invece?
Si apre al risparmiatore un’ampia scelta di prodotti, con un aumento quindi della concorrenza e un forte aumento della trasparenza. Dai costi dei fondi negoziati in Borsa sarà scorporata la componente volta a remunerare la distribuzione e l’attività di consulenza, facendo chiarezza finalmente sulla struttura commissionale del prodotto fondi comuni. Per l’investitore autonomo nelle proprie scelte si crea quindi l’opportunità di avere un risparmio sui costi a beneficio delle performance, un po’ come è avvenuto per il mercato degli etf con la differenza che si acquisteranno anche prodotti a gestione attiva. Chi oggi si affida a un consulente, che sia un dipendente della banca o un promotore finanziario, e lo paga, continuerà a farlo, ma sarà consapevole del costo di questo servizio e potrà quindi valutarlo correttamente, a beneficio di chi fornisce un’assistenza di qualità.
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