Bnp Paribas IP, ci piacciono i titoli societari high yield europei

UN PARZIALE RECUPERO RISPETTO A INIZIO MESE – Il clima di mercato è migliorato consentendo ai mercati azionari un parziale recupero delle perdite subite a inizio mese, in particolare negli USA, mentre i listini in Europa, Giappone e paesi emergenti sono rimasti indietro, spiega Laura Tardino, strategist di Bnp Paribas Investment Partners, nella strategia settimanale diffusa dalla società. I rendimenti dei titoli di Stato sono saliti in misura maggiore negli Stati Uniti rispetto alla Germania, ma sono scesi in Giappone. Nel complesso, le prospettive d’inflazione bassa stanno tenendo a freno i rendimenti obbligazionari in numerosi paesi.

STRESS TEST SULLE BANCHE: RISULTATI POSITIVI IN LINEA CON LE ATTESE
– I risultati dell’Asset Quality Review e degli stress-test sui bilanci delle banche condotti dalla BCE e dall’Autorità bancaria europea si sono rivelati complessivamente in linea con le attese dei mercati e non hanno modificato le nostre previsioni o valutazioni. Gli istituti di credito che non hanno superato il test rappresentano solo il 3% e le banche che hanno superato i test di misura, rappresentano il 20% degli attivi bancari dell’UE. Il numero delle banche dei paesi periferici dell’UE che non ha superato gli stress test è risultato relativamente elevato e ci riferiamo in particolare a tre banche greche e cipriote. Nessuna banca spagnola è stata bocciata, ma bisogna rilevare che il settore bancario spagnolo era già stato ricapitalizzato nel quadro del programma di salvataggio del 2012. La calma sul mercato obbligazionario italiano ha mostrato che gli investitori non sono preoccupati per l’eventuale necessità di un sostegno pubblico alle banche in difficoltà nel paese.

IL SETTORE BANCARIO EUROPEO – I risultati hanno fatto chiarezza sulla solidità del settore bancario europeo e sulla liquidità interbancaria e adesso la disponibilità degli istituti a concedere credito dovrebbe migliorare. Tuttavia non riteniamo che ciò possa dare avvio a un’impennata dei prestiti dato che la domanda rimane debole. A partire dal mese di gennaio, la flessione del credito bancario su base annua ha registrato una frenata rispetto all’anno scorso, ma tale andamento è molto graduale.

ASSET ALLOCATION: POSIZIONI CORE
– I mercati azionari potrebbero salire ancora poiché le prospettive economiche USA sono ancora orientate favorevolmente, e nell’area dell’euro i risultati degli stress-test e l’AQR hanno eliminato alcune incertezze. Inoltre, i timori per una brusca frenata dell’economia cinese potrebbero essere esagerati. Intanto, la politica societaria rimane molto espansiva a livello globale, mentre si rafforzano le voci di mercato, secondo cui la BCE amplierà la tipologia di titoli inclusi nel piano di acquisto, estendendolo anche ai titoli societari. Nel comparto azionario internazionale, deteniamo una posizione sovrappesata negli USA rispetto alle azioni europee e un sovrappeso nel segmento delle large-cap rispetto alle small-caps. Inoltre, deteniamo un lieve sovrappeso nei titoli societari europei high-yield e una posizione neutra in termini di duration sui Bund della Germania. Infine abbiamo optato per una posizione neutra per quanto riguarda obbligazioni convertibili, settore immobiliare, materie prime e liquidità.

ASSET ALLOCATION: POSIZIONI FLESSIBILI MULTI-ASSET
– Deteniamo una posizione lunga nelle obbligazioni societarie investment-grade europee rispetto ai titoli analoghi USA.  Negli ultimi anni, le società USA hanno preso in prestito somme maggiori rispetto a quelle europee, e la politica monetaria dovrebbe sostenere i titoli di qualità nel Vecchio Continente. Infatti, il programma della BCE finalizzato ad acquistare ABS e covered bonds potrebbe indurre gli investitori ad effettuare una rotazione degli investimenti verso le obbligazioni societarie e nel caso la BCE comprasse titoli societari direttamente, questi attivi ne trarrebbero ulteriore beneficio. Abbiamo aperto due posizioni per trarre vantaggio dalle fluttuazioni valutarie: una posizione lunga sul peso messicano rispetto alla sterlina e al dollaro di Australia e Nuova Zelanda; e una posizione lunga sul dollaro canadese rispetto al dollaro neozelandese e allo yen. Il peso è relativamente debole e la banca centrale del Messico potrebbe bruscamente inasprire la politica monetaria. Inoltre la Bank of Canada negli ultimi tempi ha abbandonato il proprio orientamento espansivo, mentre la banca centrale del Giappone potrebbe incrementare il volume degli acquisti di attivi all’inizio dell’anno prossimo.

CHIUSA LA POSIZIONE SUI TREASURY USA – Abbiamo chiuso la posizione di duration corta sui Treasury USA e la posizione short sui Gilt del Regno Unito. Sempre nel comparto obbligazionario, deteniamo una posizione sovrappesata nel debito del Messico (in USD) rispetto ai Treasury decennali e posizioni lunghe in contratti swap sull’inflazione a 5 anni USA e sui titoli societari high-yield rispetto a quelli investment-grade, soprattutto per l’aumento del carry. Manteniamo, anche la posizione lunga sui titoli di Stato della Norvegia rispetto ai contratti future Bund, ma non ne abbiamo coperto il rischio valutario, visto che sinora abbiamo tratto vantaggio dal vigore della corona norvegese. Infine, abbiamo assunto poi una posizione lunga sulle materie prime (escluso i metalli industriali) rispetto ad una posizione ribassista sempre sulle materie prime (ma al netto dell’energia).

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