Top Advisor (Pictet), la parola a due concorrenti nella top ten

INTERVISTA DOPPIA – Mancano ormai poco più di due settimane al termine della seconda fase del concorso di gestione di portafoglio “Top Advisor”, organizzato da Pictet e Fida. Secondo le statistiche ad oggi disponibili, i fondi Pictet più utilizzati al momento dai partecipanti – promotori finanziari e investitori privati – sono il Megatrend Selection, il Multi Asset Global Opportunities e il Biotech (quest’ultimo risulta anche tra i migliori per performance). Ecco di seguito una testimonianza “diretta” dell’esperienza di gara, raccontata da due partecipanti, entrambi appartenenti alla categoria dei privati: Fabio Baldi (alias “fabbaldi) e Massimo Ciarla (alias “mciarla”). Nel momento in cui scriviamo, Baldi è in testa alla classifica della sua categoria, mentre Ciarla è nono.

  •  Nome, provenienza, professione

F.B. Mi chiamo Fabio Baldi, ho 45 anni ed abito a Follonica, nella Maremma Toscana. Lavoro nel settore vendite di un’azienda meccanica.
M.C. Mi chiamo Massimo Ciarla, abruzzese di origini ma romano di adozione. Attualmente Portfolio Manager presso la Banca Centrale di Malta. 

  • Come ha conosciuto il concorso Top Advisor e cosa l’ha spinta a partecipare?

F.B. Ho conosciuto il concorso lo scorso anno tramite una pubblicità su un sito finanziario. Mi sono sempre interessato di finanza e gestione del risparmio e mi piaceva l’idea di mettere alla prova le mie strategie di investimento in una competizione capace di simulare le modalità operative in modo realistico.
M.C. Da anni conosco Pictet e i suoi prodotti. Devo dire che in generale mi piacciono le competizioni ma in questo caso mi ha sorriso l’idea di un contest un po’ meno frenetico rispetto a quelli di trading ai quali ho partecipato in passato, peraltro con brillanti risultati.

  • Cosa pensa del concorso? Critiche o suggerimenti per la prossima edizione?

F.B. E’ sicuramente costruito bene, secondo regole ben precise, per cui non cambierei niente.
M.C. Ho trovato appropriata l’idea di valutare la performance utilizzando una misura che corregga il rendimento per il rischio. Ritengo giusto premiare chi riesce ad ottenere buoni risultati non perdendo di vista la volatilità.

  • Ritiene sia utile ai fini di una maggiore diffusione della cultura finanziaria?

F.B. E’ senz’altro utile perché permette ai risparmiatori di conoscere strumenti che in grado di offrire performance sicuramente più elevate (e con minor rischio) di quelle che normalmente ottiene l’investitore medio. Purtroppo in Italia una grande fetta di risparmio viene investita in tipologie di prodotti che danno scarsi rendimenti a fronte di rischio, costi, volatilità elevate e soprattutto di scarsa trasparenza.
M.C. Assolutamente sì, anche in relazione alle considerazioni cui ho fatto cenno in precedenza. Un investitore dovrebbe sempre guardare non solo al rendimento ma anche alla rischiosità degli asset che ha in portafoglio. E questo concorso è un modo per accrescere la consapevolezza della relazione, spesso trascurata, tra queste due misure. Inoltre questo tipo di competizione impone in un certo senso di pensare come un gestore ed eventualmente basare le proprie decisioni su analisi simili a quelle realizzate appunto da un professionista, seppure con strumenti diversi.

  • Gestire un portafoglio fittizio è molto diverso da gestire soldi veri…

F.B. Dovessi investire per un cliente adatterei il portafoglio in base agli obiettivi ed alla propensione al rischio di quella persona. Nel caso del concorso ho invece la libertà di scegliere tra qualsiasi fondo Pictet avendo come uno vincolo il regolamento della competizione.
M.C. E’ sicuramente diverso ma non in modo assoluto. In fin dei conti non sto facendo altro che investire in prodotti che possano dare buone soddisfazioni nel medio termine. Strategia questa tutt’altro che aggressiva, quindi piuttosto realistica.

  •  Quali prodotti sta privilegiando e perché?

F.B. I prodotti in portafoglio sono selezionati secondo criteri di analisi tecnica, in base ad un modello da me sviluppato che applico anche ad altri strumenti di investimento.
M.C. Sto privilegiando prodotti equity e tematici. Personalmente ritengo che la situazione attuale del mercato favorisca una certa dose di rischio nel portafoglio. Ovviamente la selezione di aree geografiche/settori e il timing sono essenziali.

  • Conosceva già i fondi di Pictet AM?

F.B. Li conoscevo già da molti anni, ma non ne ho mai avuti in portafoglio perché l’intermediario finanziario che utilizzo non li distribuiva fino a poco tempo fa.
M.C. Certo, ne apprezzo da diverso tempo la varietà (ce n’è per tutti i gusti!) e in molti casi la capacità dei gestori di generare rendimenti interessanti e soprattutto costanti.

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