QE, euro debole e petrolio in calo: il vento soffia a favore dell’Europa

STELLE ALLINEATE PER L’EUROPA –  “Sembra proprio che le stelle siano finalmente dalla parte dell’Europa”, osserva Jon Jonsson, gestore del fondo Neuberger Berman Global Bond Absolute Return: l’indebolimento dell’euro, spinto al ribasso dal programma di quantitative easing varato dalla Bce, ha fatto bene ai Paesi europei esportatori, tra cui la Germania. Non solo, ha proseguito Jonsson. “Tra i fattori a sostegno della crescita in Europa si segnalano anche i bassi prezzi del petrolio, che sono stati una spinta notevole per l’aumento della crescita del credito e dei flussi, specialmente verso le famiglie ed i titoli non finanziari. Per la prima volta dalla metà del 2012 i prestiti al settore privato hanno visto il segno più a fine dello scorso anno. Inoltre, il QE dovrebbe diminuire il costo del credito e renderlo più accessibile. Anche gli sgravi fiscali dovrebbero essere favorevoli”. Per questi motivi, ha aggiunto il gestore, “ci sembra ragionevole attenderci una crescita vicina al 2% piuttosto che all’1,3% previsto dalla Commissione Europea. Nonostante questo, persistono dei rischi a causa delle politiche di austerity ancora in essere e del fatto che molte banche sono ancora ritenute troppo grandi e devono affrontare un deleverage continuo”.

L’ESPOSIZIONE DEL FONDO – In base a queste premesse sull’Europa, ha concluso Jonsson, “abbiamo aumentato l’esposizione verso i titoli ad alto rendimento europei inizialmente concentrandoci su quelli BB che avevano sofferto in misura particolare di fondamentali deboli, soprattutto i titoli governativi, mentre ora attingiamo all’asset class in modo più ampio. Abbiamo scelto nomi candidati ad un miglioramento di rating, che riteniamo diventeranno investment grade”. Il fondo Global Bond Absolute Return “mantiene una duration negativa dato che in questo momento i rendimenti sono artificialmente bassi e non interessanti da un punto di vista di rischio/rendimento.

DOVE TROVARE VALORE
– Sebbene le attese per l’inflazione restino tenui, ci sembra che il prezzo che il mercato ha individuato per il percorso della Fed sia troppo basso. Poiché il surplus produttivo continua a venire assorbito, alcuni elementi, quali la crescita dei salari e dei prezzi nei prossimi mesi così come il prezzo del petrolio non più al ribasso, permetteranno alla Fed di premere per il rialzo dei rendimenti globali. Altre aree in cui vediamo opportunità sono i titoli ipotecari americani subprime e il mercato ad alto rendimento”. Il fondo ha una posizione del 10% sui titoli ad alto rendimento, divisi tra Europa e Usa.

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