Natixis Global AM: consulenti cruciali per l’85% degli investitori italiani

IL RUOLO DI PROMOTORI E CONSULENTI FINANZIARI -  Con gli investitori italiani ottimisti sui loro investimenti nel 2015, ma ancora avversi al rischio e confusi sul fronte della pianificazione finanziaria, si aprono nuove sfide per i professionisti della consulenza finanziaria. E’ quanto emerge dalla ricerca Individual Investors Survey condotta da Natixis Global Asset Management a livello globale tra gennaio e febbraio 2015 su 7.000 investitori di 17 paesi diversi, dei quali 500 in Italia. Il ruolo del consulente e promotore finanziario diventa quindi cruciale: basti pensare che il 61% degli italiani intervistati dichiara di essere disponibile a considerare gli investimenti alternativi se fosse il proprio consulente a suggerirlo. Non solo: “i professionisti della consulenza possono anche aiutare e guidare i risparmiatori verso una migliore pianificazione finanziaria”, ha spiegato Antonio Bottillo (nella foto), country head ed executive managing director per l’Italia di Natixis Global Asset Management. Il peso sempre crescente della consulenza finanziaria nel mercato italiano è confermato inoltre dal dato secondo cui l’85% degli investitori italiani (83% a livello globale) – inclusi coloro che non hanno un consulente – ritiene che ottenere un servizio di consulenza finanziaria professionale ed evoluta sia ormai necessario per prendere decisioni di investimento più consapevoli.

ASPETTATIVE NON REALISTICHE
-  “Alla luce del buon andamento dei mercati finanziari negli ultimi tempi, gli investitori hanno una view positiva sui rendimenti ottenibili nel 2015”, ha continuato Antonio Bottillo. “Tuttavia l’ottimismo può essere dannoso al successo degli investimenti e alla sicurezza finanziaria quando i risparmiatori hanno aspettative non realistiche o non hanno obiettivi ben definiti”. Secondo l’indagine infatti, in Italia gli investitori affermano di aver bisogno di rendimenti medi del 9,1% all’anno per raggiungere le proprie necessità finanziarie: una cifra ben al di sopra dei rendimenti medi annuali dei mercati registrati negli ultimi cento anni. Questa elevata e storicamente non realistica aspettativa di guadagno è in netto contrasto con il comportamento degli investitori e la loro consolidata avversione al rischio. Nonostante le alte aspettative, solo il 52% degli investitori italiani afferma di esser disposto ad assumersi più rischio rispetto a un anno fa, il 65% non ha obiettivi finanziari chiari e solo il 31% (33% a livello globale) ha un piano finanziario per raggiungerli.

QUALCOSA DEVE CAMBIARE – “Qualcosa deve cambiare”, ha osservato Bottillo. “I mercati hanno raggiunto nuovi massimi e gli investitori si sentono generalmente più fiduciosi sulle performance del portafoglio. Ma senza un piano che prenda in considerazione rischi individuali e benchmark personali, c’è il rischio che i risparmiatori non raggiungano i propri obiettivi. Se vogliono ottenere rendimenti, gli investitori devono accettare di doversi assumere qualche rischio”.

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